Il 19 giugno scorso Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, con le rappresentanze datoriali Confagricoltura, Cia e Coldiretti, hanno firmato l’ipotesi per il rinnovo del Ccnl per gli operai agricoli e florovivaisti, scaduto il 31 dicembre 2017. Contratto che riguarda circa un milione di lavoratrici e lavoratori, sia italiani che stranieri. Questa ipotesi dovrà essere da loro approvata nelle assemblee che si svolgeranno entro il 31 luglio prossimo.

È utile ricordare che questo settore ha uno schema di contrattazione che prevede un livello nazionale (Ccnl) e un livello provinciale (Cpl), ambedue di durata quadriennale per la parte normativa, e biennale per l’incremento salariale. Gli incrementi salariali dei due livelli non si sovrappongono e, pertanto, insieme e alternativamente coprono i quadrienni.

Questa stagione di confronto è iniziata con le trattative per i rinnovi dei 96 Cpl, scaduti il 31 dicembre 2015. Nella contrattazione si sono scaricate le contrarietà e le resistenze alla legge 199/2016 (la legge contro il caporalato) delle controparti datoriali, che hanno sistematicamente tentato nei tavoli di confronto, sia provinciali che in quello nazionale, di inserire norme che potessero depotenziare la normativa.

Questi tentativi sono stati respinti, grazie anche ad una sostanziale tenuta unitaria sindacale, che ha permesso di dichiarare uno sciopero nazionale del settore per il 15 giugno in risposta all’interruzione della trattativa da parte delle controparti. Una mobilitazione diffusa che ha convinto Confagricoltura, Cia e Coldiretti a riaprire la trattativa il 19 giugno. Al termine di un confronto duro, e spesso vicino alla rottura, si è infine giunti all’intesa.

L’accordo conferma la durata quadriennale (primo gennaio 2018 - 31 dicembre 2021) per la parte normativa, e biennale (2018-2019) per l’incremento salariale. C’è un aumento del +2,9%, erogato in due tranches: +1;7% dal primo luglio 2018, e + 1,2% dal primo aprile 2019. È un incremento superiore alle previsioni inflattive.

Si è migliorato significativamente l’articolato che riguarda gli appalti, al fine di contrastare il fenomeno delle cooperative e delle imprese “senza terra”, che svolgono sostanzialmente un’attività di intermediazione illecita di manodopera. Per raggiungere l’obiettivo si è prevista la comunicazione all’Ente bilaterale agricolo provinciale dei contratti di appalto del territorio; si è deciso che l’impresa appaltatrice dovrà fornire il Durc a quella committente, e applicare solo i Ccnl stipulati da Cgil, Cisl e Uil; inoltre le imprese con sede all’estero dovranno applicare il Ccnl e i Cpl degli operai agricoli e florovivaisti.

Il capitolo del welfare contrattuale prevede a carico dell’Ente bilaterale agricolo nazionale, per gli operai a tempo indeterminato, delle indennità economiche che riguardano il licenziamento negli ultimi quattro mesi dell’anno; l’integrazione in caso di congedo parentale; un assegno di solidarietà per chi è affetto da patologie oncologiche e richiede un periodo di aspettativa non retribuita. È previsto poi un nuovo articolo: un accordo quadro per contrastare le violenze e le molestie sessuali nei luoghi di lavoro, e un’indennità economica a favore delle donne vittime di violenze, in aggiunta a quanto previsto dalle leggi.

È poi aumentato il periodo di permesso matrimoniale e quello per decesso di un parente, ora è previsto per ogni evento, a prescindere se, malauguratamente, ne avvengono più di uno nello stesso anno. Infine la formazione di ogni lavoratore, fatta mediante l’ente di formazione continua del settore agricolo (For.Agri), dovrà essere registrata individualmente, al fine di poter avere un curriculum formativo per ogni lavoratrice e lavoratore.

Abbiamo previsto la possibilità di sottoscrivere accordi aziendali, o di gruppo, per quelle realtà produttive operanti in diverse province. Siamo riusciti a inserire il testo della legge 199/2016, che riguarda il trasporto della manodopera sui luoghi di lavoro. Quest’ultima è una problematica fondamentale, per colpire i caporali che intercettano i lavoratori offrendo questo servizio.

Infine è stato sottoscritto l’accordo sulle relazioni sindacali, la contrattazione collettiva e la rappresentanza nel settore agricolo, stabilendo le modalità di definizione e di misura della rappresentanza, e valorizzando la legge 199/2016, mediante l’impegno a costituire le Sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità. In conclusione si può affermare che siamo riusciti a sottoscrivere un rinnovo di Ccnl che tutela il potere di acquisto, amplia le prestazioni legate al welfare contrattuale, e introduce norme che cercano di arginare l’illegalità nel mondo produttivo agricolo.

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