Toscana: un progetto per la presa in carico integrale di lavoratrici e lavoratori sfruttati - di Tania Benvenuti

Tutti gli indicatori segnalano da tempo crescenti casi di sfruttamento lavorativo nella nostra regione, fenomeno preoccupante che attraversa tutti i settori dall’agricoltura, alledilizia, al manifatturiero, con un aumento significativo nella ristorazione, nel turismo e nei servizi alla persona.

In occasione della Fiera del Lavoroa Firenze dall’8 al 10 ottobre scorsi, la Regione Toscana ha dato finalmente il via ufficiale al Progetto Soleil (Servizi di Orientamento al Lavoro ed Empowement Interregionale Legale), finanziato dal ministero del Lavoro con risorse del Piano Nazionale Inclusione.

Il progetto vede nellampio partenariato la Regione, Anci Toscana, Arti (Agenzia regionale per limpiego), Unioncamere, Comune di Viareggio in qualità di capofila per la Rete antitratta Satis, e un’associazione temporanea di scopo composta da vari soggetti quali Arci, Oxfam, Altro Diritto, Caritas, Cgil, Cisl, Smile e altri. Lobiettivo è la realizzazione di unazione di sistema regionale che metta in atto misure per lintegrazione socio-lavorativa delle persone vulnerabili come prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo.

Sfruttamento lavorativo che in base a quanto previsto dallarticolo 603 bis del Codice di procedura penale attraverso lo strumento dellintermediazione di manodopera (caporalato) o limpiego diretto “approfitta dello stato di bisogno dei lavoratori” spesso portatori di marginalità e vulnerabilità in quanto migranti, minori, donne, richiedenti asilo, persone irregolari sul nostro territorio o con particolari situazioni socio-sanitarie. E lo fa ponendo in atto azioni reiterate quali il lavoro in nero, la corresponsione di retribuzioni difformi da quanto previsto da Ccnl e accordi territoriali sottoscritti dai sindacati maggiormente rappresentativi, violazioni della normativa sullorario di lavoro (ferie, permessi, riposi, ecc.), violazioni delle norme su salutesicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro, e la sottoposizione del lavoratore a condizioni degradanti e di controllo, fino anche a minacce e vessazioni.

Ruolo centrale del progetto è la presa in carico intersezionale della lavoratrice o del lavoratore sfruttato che non può prescindere da una disamina della condizione sociale, familiare, lavorativa, abitativa, di conoscenza della lingua italiana, di situazione inerente il titolo di soggiorno, di salute e così via.

Spesso queste persone vivono una condizione di estrema fragilità ed ogni nostra azione, se pur fatta in buona fede, rischia di comprometterne altre: è per questo che conoscere la storia del lavoratore diventa dirimente. Per farlo è necessario, a partire dagli attori coinvolti nel progetto, costruire reti territoriali formali ed informali di supporto ad affrontare la complessità delle situazioni che via via ci troveremo a gestire, ricordandoci che l’obiettivo è quello di togliere queste persone dallo sfruttamento, ridando loro dignità e cittadinanza con la ricollocazione lavorativa che deve vedere le aziende virtuose in prima linea.

La Cgil regionale è stata protagonista attiva con la Regione nel promuovere questo percorso, del quale dobbiamo essere orgogliosi, e ha già avviato, attraverso la realizzazione del progetto “AcCogliere in-Sicurezza” a cura di Smile e Cgil toscani insieme ad Altro Diritto, un percorso formativo del gruppo dirigente regionaleche ora viene proposto nelle Camere del Lavoro territoriali. “AcCogliere in-Sicurezza” ci guida in azioni tras-formative volte ad acquisire principi, metodi e strumenti per una presa in carico sindacale di lavoratrici e lavoratori vittime di sfruttamento con background migratorio.

La Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze, insieme alla Filctem-Cgil territoriale, si è già mossa creando una squadra di compagne e compagni che hanno avviato un lavoro importante nella presa in carico di decine di lavoratori e lavoratrici, con risultati incoraggianti e che sono di supportato anche per le altre CdL. La Camera del Lavoro di Lucca ha promosso la formazione del Progetto “Ac-Cogliere in-Sicurezza” del gruppo dirigente confederale e di tutte le categorie, ed è già impegnata nella presa in carico di alcuni casi che stanno registrando esiti positivi. Altri territori si stanno attivando in questa direzione.

Sta ora all’insieme delle nostre strutture cogliere l’opportunità ed il valore di questo percorso, complesso ma sfidante, che è insito nella genesi della nostra organizzazione: accompagnare gli ultimi in un percorso di riscatto ed emancipazione senza che siano più costretti a togliersi il cappello davanti al padrone (come insegnava Giuseppe Di Vittorio).

Abbiamo riempito documenti congressuali e di conferenze di organizzazione sui temi della maggiore confederalità, della trasversalità delle relazioni, del sindacato di strada, della contrattazione di sito e di filierala riuscita di questo progetto, che ha al centro la presa in carico trasversale del lavoratore, ci interroga inevitabilmente su quanto siamo in grado di praticare quello che teorizziamo. Allora al lavoro e alla lotta, compagne e compagni!

 

©2024 Sinistra Sindacale Cgil. Tutti i diritti riservati. Realizzazione: mirko bozzato

Search