Nel capoluogo umbro partecipata assemblea della nostra aggregazione programmatica.
“Fermare le guerre, rilanciare il conflitto sociale, pluralismo ricchezza della Cgil”. Partendo da queste parole d’ordine si è svolta lo scorso 4 ottobre l’assemblea provinciale di Lavoro Società per una Cgil unita e plurale di Perugia. Una riunione molto partecipata, che ha visto presenti - e molti in collegamento streaming - compagne e compagni di molte categorie e vari territori della provincia.
La riunione è stata aperta dai contributi di Mauro Moriconi e Vasco Cajarelli, che hanno evidenziato come, in questo ultimo mese, la situazione internazionale abbia subito un’ulteriore, pericolosa escalation nella guerra nel cuore dell’Europa tra Russia e Ucraina, e con il perdurante massacro del popolo palestinese.
È indispensabile fermare la guerra prima che esploda lo scontro diretto fra Russia e Nato, e porre termine al martirio del popolo palestinese. La pace è presupposto irrinunciabile non solo per il dramma delle popolazioni direttamente coinvolte nei conflitti ma, di riflesso, anche per le condizioni di lavoratrici e lavoratori dei paesi coinvolti (come anche il nostro), a cui si farà pagare il conto del conflitto.
Sono le conseguenze di politiche liberiste, classiste e belliciste che hanno impoverito la popolazione più debole, aumentato povertà e diseguaglianze, ridotto lo Stato sociale spostando ingenti risorse a sostegno di una economia di guerra, verso l’industria bellica e a discapito della spesa per il welfare.
Su questo tema la Cgil è chiamata alla coerenza dell’azione, con il suo autonomo giudizio e profilo anche davanti ad una opposizione politica in cui si evidenziano differenze e ambiguità. Ma senza la Pace e un diverso assetto internazionale ci sono solo guerra, inciviltà, distruzione di vite e di ambiente, nuove povertà e diseguaglianze.
Accanto a questo, però, non si possono tacere atteggiamenti del gruppo dirigente umbro tesi a mettere ai margini i compagni di Lavoro Società, nonché striscianti tentativi di pressione per “scoraggiare” delegati e delegate che si sono avvicinati alla nostra aggregazione. L’assemblea ha espresso piena fiducia e solidarietà nei confronti di compagni e compagne coinvolti.
Gli interventi, tra i quali quello di Federico Antonelli, coordinatore Lavoro Società in Filcams nazionale, hanno evidenziato come la crisi di sistema, la mancanza di protezioni sociali di un sistema di welfare ormai al collasso, e la manovra economica che questo governo di destra sovranista si appresta a varare, metteranno ancora di più in grande difficoltà la fascia più debole del paese, soprattutto operai e pensionati. È necessario riprendere e tenere viva la mobilitazione anche in Umbria; serve un cambio di passo, un maggior protagonismo della Cgil, per rimettere al centro della nostra azione pratiche di conflitto sociale.
Giacinto Botti, referente nazionale di Lavoro Società per una Cgil unita e plurale, ha sottolineato come, per affrontare la complessità della fase e gli innumerevoli appuntamenti, dal contrasto alle politiche regressive del governo, alla campagna referendaria sul lavoro, sull’autonomia differenziata e sulla cittadinanza, sia essenziale l’unità della nostra organizzazione e il riconoscimento del pluralismo come ricchezza della Cgil e non come un problema. Ma l’unità dell’organizzazione si costruisce con la pazienza del confronto delle idee e del pensiero, e non con l’arroganza di un burocratismo che rischia di far morire la Confederazione.
La presenza attiva e costante di una aggregazione di sinistra sindacale nell’ambito della maggioranza congressuale, per una Cgil unita e plurale, rappresenta anche nella nostra realtà territoriale una ricchezza per affrontare una fase economica e sociale tra le più complicate degli ultimi anni.