“Turismo sottosopra” e rinnovi dei contratti: la calda estate della Filcams - di Federico Antonelli

L’estate è il momento delle vacanze, delle settimane spensierate al mare o in montagna di tutti noi. E’ anche il periodo dell’anno in cui viene enfatizzata la retorica del turismo come patrimonio economico fondamentale per il nostro paese. I giornali e i telegiornali si impegnano a raccontare delle migliaia di persone che affollano le spiagge o le città d’arte, con dati sempre positivi per quella che viene definita “industria turistica”.

Purtroppo la realtà è molto più complessa di come viene descritta e la Filcams Cgil, con paziente e costante lavoro, promuove ogni estate una campagna che dimostri come invece il turismo in Italia non sia un’industria, e di come il lavoro nel settore turistico sia afflitto da problemi che appaiono endemici.

Il lavoro nero e il lavoro grigio, la precarietà che non dà prospettive, l’occupazione del territorio oppresso dalla mancanza di regole che promuovano rispetto delle aree naturali e culturali: questa la combinazione di elementi negativi che ci fa dire che il turismo deve essere messo sottosopra.

“Il turismo sottosopra”, questo il titolo della campagna estiva che anche quest’anno ha attraversato il paese. Le compagne e i compagni delle strutture territoriali e nazionali hanno raggiunto alcune tra le più affermate mete turistiche per incontrare lavoratrici e lavoratori, e trasmettere loro il messaggio che lavorare è una questione di diritti: il diritto alla giusta retribuzione, alla corretta applicazione del contratto, a ricevere l’indennità di Naspi se si ha un contratto stagionale.

In questa estate la campagna ha poi assunto un senso ancora più profondo ed è stata, oltre che una campagna di sensibilizzazione e testimonianza, anche una campagna di lotta. Infatti nel settore turistico, come è stato in tutti i settori della Filcams Cgil in questi ultimi due anni, la vertenza per il rinnovo dei contratti nazionali ha assunto una rilevanza potentissima.

Per avere un’idea della situazione del settore bisogna sapere che nel turismo non esiste un solo e semplice contratto nazionale di riferimento: sono sei i contratti applicati. L’estate è partita in maniera positiva, con la sottoscrizione dei contratti della ristorazione a giugno, di Federalberghi Faita ai primi di luglio e Confesercenti (che riguarda tutti i comparti del turismo) e le agenzie di viaggio, associate in Fiavet, alla fine del mese di luglio. Purtroppo però all’appello mancano due contratti; il Ccnl con Federterme e il contratto di maggior importanza, sia per numero di addetti che per la rilevanza politica del tavolo, quello con Confindustria e la sua federazione del turismo Aica Federturismo.

Su questo tavolo le trattative si sono interrotte il 23 luglio e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno dichiarato 16 ore di sciopero con articolazione territoriale (regionale o provinciale). Il calendario delle iniziative di sciopero è iniziato il 6 agosto a Cagliari e termina il 12 settembre con lo sciopero regionale nel Lazio. Un calendario di impegni importanti che non ha fatto passare in secondo piano la campagna del “turismo sottosopra”. Anzi ha offerto una valenza più ampia. Infatti in questo quadro di diritti negati la scelta promozionale è stata quella di accompagnare l’attività informativa con una animazione teatrale con Laura Pozone, Gianluca Di Lauro e Lorenzo Piccolo. Uno spettacolo rivolto anche ai turisti, quasi sempre ignari di come realmente è la vita lavorativa delle ragazze e dei ragazzi che li servono a un tavolo di ristorante, gli riassettano la camera in albergo o li accolgono alla reception dello stesso albergo.

Il manifesto del “turismo sottosopra” chiede da sempre maggior attenzione ad un turismo sostenibile nella sua definizione più ampia, quello del rispetto dell’ambiente e dei diritti di chi lavora. La consapevolezza di chi va in vacanza, e magari opera nel sindacato, è un’arma in più, e indispensabile, su cui puntare per riformare il sistema, e dare maggior forza e visibilità alla lotta per il rinnovo dei contratti.

La campagna quest’anno è partita da Pesaro, che nel 2024 è stata capitale italiana della cultura, e si concluderà a Roma alla fine del mese di settembre. Tra le iniziative ha destato curiosità e simpatia il viaggio in bicicletta di tre compagni della Filcams Cgil di Torino che dal capoluogo piemontese sono arrivati fino a Matera, collegando il nord ed il sud del paese nel loro giro d’Italia dei diritti.

Monja Cajolo della segreteria della Filcams Cgil, descrivendo l’iniziativa, ha detto: “Superata l’emergenza sanitaria, presenze e fatturati hanno raggiunto cifre da record, eppure il settore continua a mostrare di avere bisogno di uno stravolgimento, un cambio radicale di prospettiva che mostri un maggiore rispetto per tutte le lavoratrici e i lavoratori che permettono all’industria turistica di funzionare a pieno regime, e di generare guadagni che rappresentano il 9,5% del Pil nazionale”.

 

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