Grazie al lavoro svolto, l’associazione ha contribuito a creare un ponte attraverso la cultura tra mondi in apparenza separati, quello del carcere e quello esterno.
In oltre trentacinque anni di attività, attraverso la creazione di spettacoli e la progettazione di iniziative culturali e artistiche all’interno del carcere di Volterra, la Compagnia della Fortezza, con Carte Blanche – associazione che ne sostiene organizzativamente tutte le attività - hanno saputo trasformare un luogo di detenzione in uno spazio unico di creatività e di continua ricerca artistica, offrendo ai detenuti concrete possibilità di cambiamento e di acquisire competenze professionali utili per il loro reinserimento sociale.
Questo importante lavoro ha di fatto dimostrato che l’arte può essere un potente strumento di trasformazione delle persone e dei luoghi oltre che di inclusione sociale. Ma l’impegno di Carte Blanche non si è limitato alla realtà carceraria: grazie alla collaborazione con istituzioni, associazioni e imprese del territorio, l’associazione ha avviato negli anni una serie di progetti che hanno coinvolto giovani professionisti di vari settori e artisti emergenti, creando nuove opportunità di lavoro e di crescita per la comunità locale. Attraverso la promozione di iniziative ed eventi culturali, la realizzazione di spettacoli, mostre e convegni e la formazione di nuovi talenti, Carte Blanche si è trasformata progressivamente in un’azienda culturale creativa, che contribuisce attivamente allo sviluppo del territorio e alla promozione della cultura e dell’arte a livello internazionale.
Il percorso di Carte Blanche dimostra che l’impegno costante in ambito culturale e artistico può totalmente rigenerare e trasformare realtà difficili e complesse, offrendo allo stesso tempo nuove opportunità e prospettive a chi si trova in situazioni di disagio e emarginazione. Grazie al lavoro svolto con determinazione e dedizione, l’associazione ha contribuito a creare un ponte, attraverso la cultura, tra mondi in apparenza separati: quello del carcere - simbolo per antonomasia di chiusura e negazione - e quello esterno, dimostrando che la creatività e l’arte possono essere potenti strumenti di trasformazione e cambiamento sociale.
L’imminente costruzione di un teatro nel carcere di Volterra, progettato dall’architetto Mario Cucinella, segna un importante passo avanti nella promozione delle attività teatrali e formative all’interno della struttura. Questo nuovo spazio, destinato alle attività della Compagnia della Fortezza, rappresenta non solo un luogo fisico in cui le arti performative possono trovare espressione, ma anche un simbolo di trasformazione e rinascita per i detenuti coinvolti, e per il territorio stesso che lo ospita e che potrà usufruirne.
La Compagnia della Fortezza, con il suo approccio innovativo e inclusivo, ha dimostrato nel corso degli anni che il teatro può essere un potente strumento di totale rigenerazione umana e dei luoghi. Attraverso la pratica teatrale, i detenuti hanno la possibilità di riconfigurare il proprio vissuto, di acquisire nuove competenze e di riscoprire le proprie potenzialità, rompendo le barriere fisiche e mentali imposte dalla detenzione e dalla società stessa.
Il progetto “Per Aspera ad Astra”, nato sette anni fa, ispirato al modello operativo della Compagnia della Fortezza, rappresenta un ulteriore passo avanti nella diffusione di queste pratiche innovative all’interno del sistema culturale e carcerario italiano. Grazie al sostegno di Acri e di dodici fondazioni bancarie, il progetto, in continua espansione, ha creato una rete, attualmente composta da sedici realtà artistiche che operano in carceri su tutto il territorio nazionale, da nord a sud, offrendo ai detenuti la possibilità di partecipare a importanti esperienze culturali, formative e professionalizzanti.
Il momento clou annuale del progetto, la masterclass di alta specializzazione che si tiene nel carcere di Volterra durante l’allestimento dello spettacolo diretto da Armando Punzo, regista, drammaturgo e fondatore della Compagnia, rappresenta un’opportunità unica per operatori e registi provenienti da tutta Italia di formarsi e condividere esperienze con figure di spicco del panorama teatrale italiano, e di acquisire competenze dirette partecipando attivamente alle prove e all’allestimento del nuovo spettacolo della compagnia, nonché di confrontarsi dal vivo con la metodologia operativa sviluppata in trentacinque anni di esperienza. Questo scambio di conoscenze e competenze contribuisce alla crescita e alla diffusione di pratiche innovative nel campo della ricerca artistica che si svolge nei luoghi di reclusione.
In conclusione, la costruzione del nuovo teatro nel carcere di Volterra e il progressivo sviluppo del progetto “Per Aspera ad Astra” rappresentano un importante passo avanti nella promozione della cultura e dell’arte come profondi strumenti di trasformazione sociale. Grazie all’impegno e alla passione di tutti coloro che partecipano a queste iniziative, si apre la strada a un futuro in cui la creatività e l’espressione artistica possano sempre di più contribuire alla costruzione di una società più consapevole, aperta, inclusiva e solidale.
“Atlantis, capitolo 2” è il nuovo lavoro che la Compagnia della Fortezza presenta quest’anno. Atlantis è un’opera che si sviluppa da un lungo percorso di ricerca e riflessione condotto da Armando Punzo, partendo dal canone occidentale rappresentato da William Shakespeare fino ad arrivare alla poetica di Jorge Luis Borges e al quadro visionario di Naturae-La valle della permanenza. Questo percorso artistico e filosofico ha portato alla creazione di un’opera che riflette sulle potenzialità dell’uomo e sulla ricerca della felicità.
Il punto di partenza di Atlantis è la consapevolezza della prigione in cui tutti, in un modo o nell’altro, siamo rinchiusi. Questa prigione simbolica rappresenta le limitazioni e le paure che ci condizionano, impedendoci di esplorare le nostre potenzialità più profonde e di dare forma a un mondo diverso e migliore. Punzo, attraverso il suo lavoro, invita il pubblico a guardare oltre le convenzioni e le restrizioni imposte dalla società, a esplorare nuove prospettive e a immaginare un futuro diverso per tutti.
La figura centrale di questa narrazione è “Lui”, il protagonista che decide di mettersi in viaggio per scoprire nuovi orizzonti e possibilità inimmaginabili. La sua missione è quella di mostrare che esiste un’altra realtà, una visione alternativa che può essere realizzata attraverso l’impegno e la determinazione. In questo viaggio, “Lui” e il pubblico si trovano a esplorare insieme le profondità dell’essere umano, a cercare il bene e le potenzialità che risiedono in ognuno di noi.
La storia di Atlantis si trasforma così in un invito alla riflessione e all’azione, a superare le paure e le limitazioni che ci imprigionano, a esplorare nuove possibilità e a dare forma a un mondo basato sull’armonia, la letizia e lo stupore. Punzo e la sua opera ci incoraggiano a riscoprire la forza rivoluzionaria dell’utopia concreta, a immaginare un futuro diverso, e a trasformare la nostra realtà attraverso la ricerca interiore e la consapevolezza delle nostre potenzialità più autentiche.
Atlantis si presenta come un viaggio verso l’ignoto, un’opera infinita che invita il pubblico a esplorare nuove possibilità e a guardare oltre le convenzioni e le limitazioni imposte dalla società. Attraverso la figura di “Lui” e la sua missione di scoperta e trasformazione, l’opera ci spinge a superare le nostre paure e ad abbracciare le nostre potenzialità più profonde, portandoci verso un futuro di speranza e realizzazione.
(vedi il programma: https://www.compagniadellafortezza.org/new/storia/compagnia-della-fortezza-luglioagosto-2024/)