Una base militare nel Parco di San Rossore - di Riccardo Chiari

Non lascia, raddoppia. Con più di mezzo miliardo di euro pubblici come dote. La base militare dell’Arma dei carabinieri nel Parco di San Rossore diventa un insediamento monstre, calcolato in 130, 140 ettari dagli attivisti del Movimento No Base, sulla base della mappa allegata al decreto legge “Infrastrutture”, approvato il 24 giugno scorso dal governo Meloni.

Il nuovo progetto della base è ancora più impressionante di quello originario, che nel 2022 ebbe il via libera di Mario Draghi e del suo ministro Guerini del Pd nell’area di Coltano. Non solo si passa da 70 ettari a quasi il doppio, in gran parte di superficie boschiva, anche i finanziamenti passano dai 190 milioni originari a ben 520. Con quello che il Movimento No Base e le forze politiche che sostengono il consigliere comunale pisano Francesco ‘Ciccio’ Auletta, Una città in Comune e Rifondazione comunista, ben definiscono come “un devastante impatto ambientale”.

Rispetto al 2022, il progetto non è più concentrato nel borgo di Coltano ma c’è stato uno “spacchettamento” degli interventi, con al centro di gran parte dei futuri lavori l’area, interna al Parco, dell’ex Cisam (Centro internazionale studi militari) a San Piero a Grado, dove si trova anche un vecchio reattore nucleare dismesso, e con una appendice a Pontedera dove sono previsti un poligono di tiro e una pista automobilistica di addestramento.

All’interno dell’area protetta avranno la loro sede il Primo reggimento carabinieri paracadutisti Tuscania, che occuperà 20 ettari, e i militari del Gis (Gruppo intervento speciale) antiterrorismo dell’Arma, a cui sono riservati 40 ettari. Ulteriori 30 ettari sono destinati alla parte alloggiativa, alle parti comuni e agli impianti sportivi. In aggiunta avrà sede nel Parco anche il Centro Cinofili.

L’intera operazione è commissariata “per il suo rilevante impatto sul tessuto socio–economico”. Il Movimento No Base ha subito risposto fissando una nuova mobilitazione per il 20 e 21 luglio.

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