In Europa si discute da anni di riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione. Discussione divenuta più urgente con l’innovazione tecnologica, che consente alle imprese di remunerare in misura maggiore le ore lavorate. Il profitto si distribuisce liberando tempo e aumentando l’occupazione.
La Cgil e anche la politica hanno spinto per promuovere una legislazione che vada in tal senso. Il rinnovo del Ccnl dei bancari si inserisce in questo contesto e anticipa qualsiasi legge che, speriamo, arrivi per lavoratrici e lavoratori anche di altri settori. Si tratta di una riduzione “effettiva” dell’orario settimanale di lavoro di mezz’ora, a partire dal primo luglio prossimo, che applicata il venerdì pomeriggio, come fatto nel gruppo Unicredit, mette d’accordo tutti.
Non si tratta di un risultato scontato. Il nuovo articolo del contratto collettivo nazionale di settore lascia, difatti, facoltà alle aziende di declinare la riduzione della mezz'ora, e non attribuisce obblighi di negoziazione con il sindacato. Le opzioni di distribuzione della riduzione nella settimana sono: sei minuti al giorno, due quarti d’ora o la mezz’ora in unica soluzione. Sebbene quindi nel gruppo Unicredit non si sia sottoscritto un accordo, nei mesi scorsi le organizzazioni sindacali, la Fisac per prima, hanno fatto intendere che fosse necessaria una soluzione sensata e condivisa, escludendo qualsiasi ragionamento su un recupero della mezz’ora in banca delle ore e l’ipotesi di ripartizione in più giornate.
La risposta positiva è arrivata nella giornata del 29 maggio attraverso un incontro, nel quale sono stati illustrati anche i nuovi orari previsti per gli sportelli aperti al pubblico. La Fisac del gruppo Unicredit è soddisfatta del risultato. In categoria diciamo che questo rinnovo contrattuale ha un cuore rosso, il cuore della Cgil. La riduzione è un pezzo di questo cuore.