Mariangela Gallo, Dominga Rando, Parallelo Sud. Itinerari storico-letterari nei Paesi del sole, Armenio Editore, pagine 202, euro 20.
“Il Meridione ha l’aria spaventata di una colonia, coi suoi coprifuochi, i suoi deserti e i suoi silenzi”. Pasolini negli anni ‘60 con questa frase, terzomondista e pan-nazionale, rivendicava la necessità di un protagonismo culturale non solo del Mezzogiorno d’Italia ma più apertamente di un Sud del mondo vittima della colonizzazione, denunciando la strutturale e coercitiva egemonia politica, militare e sociale di un Occidente che opprimeva e sfruttava i popoli, controllandone l’economia, negandone i diritti, la libertà, la cultura.
“Parallelo Sud”, il libro scritto egregiamente dalle autrici Mariangela Gallo e Dominga Rando, attualizzando l’analisi in uno scenario mondiale globalizzato, dove il Parallelo Nord egemonizza e manipola le informazioni e le dinamiche sociali, condiziona vita ed economia, moltiplica guerre, disuguaglianze ed emarginazioni sociali, ha il pregio di provare a decolonizzare la cultura, attraverso un percorso di conoscenza e di rilettura della letteratura.
Lo fa accompagnando chi legge in quel Sud dell’emisfero, attraverso Stati, popoli, letterature, che senza “l’aria spaventata di una colonia” raccontano di altre geografie, di altre condizioni socio-politiche, di lotte popolari per la giustizia, per la libertà, di altre visioni letterarie “egemonicamente oscurate”, di autrici e autori, alcuni dei quali insigniti del premio Nobel della Pace come la scrittrice guatemalteca Rigoberta Menchù.
Tredici Paesi tra Medio Oriente, America Latina, Asia, Maghreb, Africa ed Europa, e per ogni Paese traccia il relativo quadro storico-politico e guarda alle opere letterarie più significative.
La lettura è coinvolgente e di forte impatto emotivo, i brani letterari restituiscono una scrittura diretta, non edulcorata, forte nei toni e nei contenuti spesso crudi e drammatici, come lo sono le storie vere raccontate, nelle quali la vita e la morte sono inseparabili, seguono un comune destino di sofferenza, tortura, disperazione, lotta, resistenza e soprattutto resilienza dei popoli.
Ed ecco il Guatemala, con Rigoberta Menchù militante del Comitato di Unità Contadina degli Indios Quiché, che completamente analfabeta impara la lingua dei suoi oppressori, lo spagnolo, e denuncia al mondo intero le gravi violazioni umane subite dalla sua gente oppressa dal regime. Il brano proposto parla del fratello di sedici anni, torturato e bruciato vivo. “Quando il fuoco si spense, quando nessuno sapeva cosa fare, il vedere quei corpi bruciati era qualcosa che a momenti incuteva paura, ma dava anche forza e coraggio per andare avanti”.
Ancora, la Palestina: territorio occupato senza uno Stato. Dettagliato il quadro socio-politico, dalla colonizzazione britannica, al piano Onu di spartizione in due Stati, alla nascita di Israele, alle guerre di liberazione, all’occupazione militare di Israele, all’Accordo di Oslo, a prima del 7 ottobre 2024. “Lontano da Gerusalemme” è uno dei brani riportati nel libro di Ibrahim Souss, già rappresentante generale Olp in Francia e all’ Unesco. Racconta la coraggiosa storia d’amore tra Nabil e Gabriella, l’uno palestinese e l’altra ebrea, sposi contro il volere delle due famiglie, ma costretti a separarsi con l’occupazione israeliana dei territori palestinesi.
Poi il Kurdistan, smembrato in quattro parti, nei confini della Turchia, dell’Iraq, dell’Iran e della Siria, e i Curdi, perseguitati, discriminati, trucidati, che vivono condizioni di maggiore autonomia in Iraq e in Siria. Un proverbio curdo dice: “Sono amiche solo le montagne”. Per la letteratura curda, un brano dello scrittore Yashar Kemal dal titolo “Il cardo”. Una storia di ribellione e d’amore, dove Ince Memed si oppone all’oppressione e alla violenza e diventa un brigante che lotta per la difesa dei diritti dei più deboli.
Infine la Colombia, colonia spagnola, Grande Colombia con Simon Bolivàr, trascinata poi tra guerre civili, guerriglie armate, bande militari dei narcos e paramilitari di destra. Dal 2022 ha eletto il primo presidente di sinistra. Tra i brani proposti nel libro, “Mi offro di sognare” di Gabriel Josè Grrcia Marquez parla di una donna che, fino alla sua tragica morte, si offriva “per sognare”. “Cosa faceva?” si legge nel brano. “Nulla”. “Sognava”. Ma erano sogni premonitori.
Sulla scia della “premonizione”, abbiamo ragione di credere che Mariangela Gallo e Dominga Rando non si fermeranno qui.