Già nel titolo c’è la sintesi del messaggio globale emerso dal percorso di Arena di Pace 2024, caratterizzato da una forte partecipazione di tante associazioni e movimenti di origine, culture e missioni diverse con la volontà di continuare e rafforzare un percorso comune verso obiettivi concreti di pace, giustizia e democrazia.
“Giustizia e pace si baceranno” nasce dalla condivisione e dalla consapevolezza che non può esserci pace senza giustizia sociale e viceversa, che la pace non è solo assenza di guerra ma anche disarmo, equità, diritti, democrazia, salvaguardia e cura dell’ambiente e dei beni comuni.
Il 18 maggio scorso all’Arena di Verona, alla presenza di Papa Francesco e di dodicimila “Costruttori di Pace”, è stato certamente un importante evento mediatico, ma nello stesso tempo la giornata finale di un lavoro di analisi ed elaborazione durato mesi, articolato su cinque tavoli di lavoro tematici: Pace e Disarmo; Ecologia; Migrazioni; Economia e Lavoro; Diritti e Legalità Costituzionale.
Tavoli di lavoro a cui hanno portato il loro contributo anche compagni e compagne della Cgil: non a caso, nei contenuti dei documenti finali prodotti dai diversi tavoli di lavoro, si ritrovano molte analogie e convergenze con quelli indicati nella proposta complessiva della Cgil e nell’atto costitutivo della “Via Maestra”, per un cambiamento sostanziale dell’attuale fase globale e del modello sociale ed economico oggi dominante.
Sarebbe troppo lungo riportare nel dettaglio la ricchezza e la complessità delle analisi e delle proposte emerse ed elaborate nei documenti finali dei cinque tavoli di lavoro ma il Documento di sintesi conclusivo di tutto il percorso indica chiaramente gli obiettivi prioritari.
Prima di tutto, promuovere la cultura della pace e i percorsi diplomatici, cessare il fuoco in tutte le guerre, rimuovere le armi nucleari, ridurre le spese militari. Quindi, uscita al più presto dalle fonti fossili, riconversione ecologica delle produzioni, tutela dell’ambiente e del territorio, accesso universale all’acqua e ai beni comuni. Tutela dei diritti umani e del diritto d’asilo, politiche di accoglienza e integrazione, contrasto a tutte le discriminazioni. Investimenti utili alla collettività, equità e progressività fiscale, universalità dei diritti sociali, sicurezza, diritti e salari adeguati sul lavoro. Rispetto e piena attuazione dei principi costituzionali, garanzia dei diritti fondamentali e della libertà di opinione e manifestazione, contrasto ai processi di accentramento dei poteri e di frammentazione territoriale.
Tutte le partecipanti e tutti i partecipanti ai tavoli si sono infine impegnati a non disperdere il lavoro comune prodotto, a diffondere i documenti elaborati e ad agire nei propri ambiti di attività in coerenza con i valori e gli obiettivi condivisi.
No all’indifferenza, partecipazione, comunità, smilitarizzazione, cura della pace, dialogo, rispetto della pluralità, progetto di futuro, speranza: sono alcune delle parole chiave con cui nella giornata conclusiva del 18 Maggio Papa Francesco ha interloquito con i testimonial dei tavoli tematici.
Arena di Pace 2024 è stato un percorso collettivo che vuole alimentare la speranza e la convinzione che un altro mondo è possibile. Se poi qualcuno pensa che sia solo un sogno, speriamo che si avveri l’auspicio che Ligabue ha portato nella platea dell’Arena di Verona cantando “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”.