I capelli rossi, come il tuo cuore! Quanto ci manchi, Sandra - di Tania Benvenuti

Domenica 2 giugno ricorrono dieci anni dalla improvvisa e tragica scomparsa della compagna Sandra Cappellini alla giovane età di 46 anni. Per ricordarla ho cercato le testimonianze di alcuni compagni e compagne che con lei hanno lavorato e le sono stati amici, nel suo percorso lavorativo e di impegno sindacale.

Lorenzo Catellacci, storico Rsu della Sammontana, la ricorda così: “Sandra ed io siamo coetanei e ci conoscemmo nel 1992 con il suo primo ingresso in azienda come stagionale e poi assunta stabilmente nel 1996. Da allora iniziò il suo impegno sindacale, prima con la sua elezione nel Comitato direttivo della Flai Cgil di Firenze e poi successivamente nella Rsu, dove nel 2001 risultò prima degli eletti. Sandra era caparbia, diretta, anticonformista, odiava le troppe parole. Da qui il suo mantra, “troppa trama andiamo al sodo”. Era capace di entrare in un centro sociale in tacchi a spillo e minigonna, o partecipare a incontri istituzionali in Confindustria con anfibi e mimetica”.

Sabrina Nozzoli, operaia Sammontana che con Sandra ha fatto lo stesso percorso lavorativo, ce la descrive nella sua parte più intima: “Sandra perse la madre quando era una ragazzina e per questo è sempre stata più matura rispetto alla sua età, amava follemente le sue nipoti Arianna ed Erica per le quali aveva sempre un regalino. Era bella Sandra, sagace e simpatica, ma aveva anche un bel caratterino che talvolta faceva a pugni con il mio. Però finita l’incazzatura passava tutto. In azienda ci definivamo lo 'zoccolo duro' e non perdevamo mai una manifestazione. Quando nel 2001 è stata eletta nella Rsu ha preso la cosa molto sul serio, non si fece più mettere nella squadra di produzione ma in quella dei cambi: in questo modo era più libera di girare fra le linee per ascoltare i lavoratori nelle loro esigenze e rimostranze. In assemblea alcune volte risultava antipatica quando batteva le mani sul tavolo come una maestra per cogliere la nostra attenzione, ma sapevamo che lo faceva per noi. Nonostante da tempo ci fossimo allontanate a causa di una durissima discussione, lei c’è sempre stata per me. La cosa che mi rammarica è un caffè con lei rimasto sospeso per sempre”.

Luca Gabrielli, ora funzionario della Fillea Cgil di Arezzo, la ricorda così: “Ho conosciuto Sandra da delegato Rsu della Flai Cgil di Aboca spa a Sansepolcro, fin da subito è entrata nel ristretto gruppo dei miei sindacalisti di riferimento diventando la compagna alla quale affidarmi nei momenti più difficili, più complicati della mia personale esperienza sindacale. Brusca, diretta, sincera, dotata di una grande umanità e competenza, orgogliosamente comunista. Ha rappresentato e guidato l’esperienza della sinistra sindacale toscana arrivando ad essere indicata ed eletta nella segreteria confederale della Cgil regionale e nel direttivo nazionale, e lo ha fatto mantenendo quello spirito militante, quella umanità frutto del suo 'venire dalla fabbrica', dalla prima linea della lotta per i diritti dei lavoratori. Quando una discussione prendeva la piega di incastrarsi nei massimi sistemi era solita dire 'troppa trama', spronando alla concretezza. Non perché non amasse discutere, confrontarsi e se necessario scontrarsi, anzi, ma sentiva il bisogno di raccoglierne i frutti attraverso la pratica e il fare. Quando nel cammino della vita e del continuo della mia esperienza sindacale arrivano momenti di difficoltà a volte di sconforto, mi rifugio anche nel suo ricordo e ancor di più nel ricordo dei suoi insegnamenti, pensandola circondata da quelle nostre indomite bandiere rosse, rosse come la sua passione e i suoi capelli”.

Appresi della sua morte dalla telefonata di un compagno la mattina del 3 giugno 2014, subito mi precipitai presso la sua abitazione dove trovai già tanti compagni e compagne sconvolti e increduli. Tra questi Dalida Angelini, allora segretaria generale della Cgil Toscana, anche lei scomparsa prematuramente pochi mesi fa.

A Sandra mi legava lo stesso percorso lavorativo e sindacale: negli anni novanta precaria e poi assunta nella grande fabbrica (la Piaggio), in seguito eletta nel Direttivo Fiom Cgil di Pisa e successivamente nella Rsu, nel 2000 il distacco sindacale e l’esperienza come segretaria in categoria (la Filctem) e poi in confederazione nella Camera del Lavoro a Pisa e infine nell’Assemblea generale nazionale, sempre in rappresentanza della sinistra sindacale.

In questi dieci anni tante cose sono cambiate, non ci è dato sapere le scelte che avrebbe compiuto Sandra. Quello di cui sono certa è che le avrebbe fatte appunto senza “troppa trama”, con franchezza e a viso aperto, così come ha sempre affrontato la vita.

Sandra viene ricordata dalla Cgil e dalla Flai toscane lunedì 3 giugno alle 14.30 presso la Biblioteca “Emma Parodi” di Cerreto Guidi: per chi l’ha conosciuta è bello ricordarla, per chi non ha avuto questo privilegio è formativo scoprirne la figura.

 

 
©2024 Sinistra Sindacale Cgil. Tutti i diritti riservati. Realizzazione: mirko bozzato

Search