Il 9 maggio verrà inaugurato un nuovo governo in Corea. Alle ventesime elezioni presidenziali tenute il 10 marzo è stata eletto Yoon Seok-yeol del People’s Power Party (Ppp), l’opposizione conservatrice, con il 48,56% dei voti, sconfiggendo il candidato del Partito Democratico Lee Jae-myung, che ha ricevuto il 47,83%. La parola d’ordine per le elezioni di quest’anno è stata ‘cambiamento della forza di governo’, e questo è stato dimostrato dal risultato dei sondaggi d’opinione. Gli elettori volevano giudicare il fallimento politico dell’attuale governo di Moon Jae-in e la costante corruzione di stretti collaboratori, nonché la sua arroganza e ipocrisia nel non riconoscere i fallimenti. Tuttavia, gli elettori non hanno sostenuto Yoon come alternativa, come dimostra la marginale differenza del voto.
Fallimento del governo Moon
L’amministrazione Moon Jae-in, creata in seguito alle veglie a lume di candela contro l’ex presidente Park Geun-hye, si è dichiarata un “governo che rispetta il lavoro”. Tuttavia, quasi tutti i suoi impegni politici sul lavoro sono stati annullati o non sono stati attuati. Ad esempio, la conversione dei lavoratori non regolari in lavoratori regolari nel settore pubblico non ha avuto successo perché il governo non ha risposto adeguatamente alla controversia sulla “equità” sollevata da chi cercava lavoro. Il tasso di aumento del salario minimo è stato inferiore a quello dei passati governi conservatori. La riduzione dell’orario di lavoro è stata accompagnata da un notevole ampliamento del lavoro flessibile. La ratifica della Convenzione Ilo sulla libertà di associazione e il lavoro forzato è stata scambiata anche con una revisione regressiva delle leggi sul lavoro. Politiche come la regolamentazione dell’uso del lavoro precario, la legge antidiscriminazione per i lavoratori non regolari, e la responsabilità congiunta del datore di lavoro per i subappalti, non sono state perseguite. I fallimenti politici del Partito Democratico non si limitano alle politiche del lavoro. Diversi membri della Casa Blu (ufficio presidenziale), funzionari dell’amministrazione e politici del partito di governo, sono stati coinvolti in accuse di corruzione ma nessuno si è pubblicamente vergognato e scusato. La corruzione della famiglia dell’ex ministro della giustizia ne è un esempio.
Sotto lo slogan della “riforma del pubblico ministero”, si stava in effetti sostituendo lo Stato di diritto con quello del partito al governo.
Prevedibile battuta d’arresto nei diritti dei lavoratori con il nuovo governo
Durante la campagna elettorale, il Ppp ha sollevato vari programmi ‘antifemministi’, focalizzandosi sugli elettori maschi ventenni e istigando il conflitto di genere. Yoon ad esempio ha affermato nel dibattito televisivo ufficiale: “Non c’è più discriminazione di genere strutturale. La discriminazione è una questione personale”, e si è impegnato ad abolire il ministero per l’uguaglianza di genere! Allo stesso modo, come politica sulla creazione di posti di lavoro per i giovani, ha attaccato il lavoro organizzato, insistendo che “i forti sindacati che rappresentano il 4% del totale dei lavoratori hanno una completa giurisdizione extraterritoriale”.
Il 21 marzo, il Kctu ha tenuto una conferenza stampa e ha chiesto un dialogo con il presidente eletto Yoon, affermando che sono necessarie consultazioni su alcune questioni come il problema dei “buchi” nei diritti del lavoro, in particolare per i lavoratori delle piattaforme, la crisi climatica e le trasformazioni industriali, le disuguaglianze nel mondo del lavoro. Non c’è stata risposta. Invece, lo stesso giorno, Yoon ha tenuto un pranzo di lavoro con i rappresentanti di sei gruppi economici, inclusa la Federazione dei datori di lavoro, e ha ricevuto le loro “rimostranze”. Una mossa simbolica che ha mostrato come si posiziona il nuovo governo nelle relazioni sindacali e nella politica del lavoro.
Ci si aspetta che la riforma causi seri problemi, aumentando il divario salariale e delle condizioni di lavoro tra i lavoratori. Ad esempio, Yoon si è impegnato a espandere il sistema dell’orario di lavoro selettivo per rendere possibile un orario di lavoro estremamente intenso e lungo. Inoltre, ha anche menzionato l’introduzione di un salario minimo differenziato per settore e regione; attualmente è negoziato a livello centrale e applicato a livello nazionale. L’espansione del lavoro flessibile sarà un mezzo per i datori di lavoro per aumentare unilateralmente l’orario di lavoro nei luoghi di lavoro non sindacalizzati di piccole e medie dimensioni. L’applicazione di un salario minimo differenziale è una politica de facto per sopprimere l’aumento del salario minimo, soprattutto tra i lavoratori nei settori vulnerabili e le piccole imprese.
Il problema più grande è che c’è un’alta probabilità che una politica, che causerà un così grande conflitto, venga perseguita unilateralmente, escludendo i sindacati. Ecco perché il Kctu chiede “Diritti del lavoro per tutti senza discriminazioni” come proposta principale. Questo sarà lo slogan del 1° maggio di quest’anno.