In un comparto dove le libertà sindacali non sono piene, per la Cgil bisogna ottenere il massimo anche sotto il profilo normativo, con l’estensione di tutele e diritti tuttora negati.

Dopo l’incontro interlocutorio del 25 luglio 2017, Fp e Silp Cgil, non ricevendo convocazioni dall’esecutivo, indissero una giornata di mobilitazione per il 21 dicembre. Nella stessa giornata arrivò la convocazione per il giorno successivo, e solo in quella sede venne enunciata l’entità delle risorse disponibili per il rinnovo del contratto dei circa 45mila operatori del comparto “Sicurezza e difesa”, e cioè 779 milioni di euro a regime per il 2018. A cui aggiungere 74 milioni per gli arretrati 2016 e 200 milioni per il 2017, somme da erogare come “una tantum”. A queste cifre si sommano ulteriori risorse scaglionate in 50 milioni nel 2018, 100 milioni nel 2019 e 150 milioni nel 2020. Queste risorse, spalmate tra il 2018 e il 2020, sono frutto di un emendamento alla legge di bilancio votato prima della fine della legislatura.

Fp e Silp Cgil hanno chiesto da subito di garantire sul salario fisso una cifra, in particolare per le qualifiche più basse, in grado di recuperare quanto più possibile rispetto alla perdita di potere d’acquisto determinatasi in questi nove anni di blocco contrattuale. Più risorse possibili per compensare il disagio di chi svolge attività operativa, da destinare sulla contrattazione di secondo livello. In questa ipotesi di accordo, avendo destinato il 90% delle risorse sul salario fisso e il 10% sull’accessorio, si è andati esattamente in questa direzione, come pure le risorse destinate alla specificità che, come richiesto dalla Cgil, vanno proprio a finanziare il disagio di quegli operatori che lavorano su turni continuativi. Nel testo ci sono poi altre modifiche, proposte dalla Cgil, che riguardano alcuni aspetti degli istituti normativi, come i permessi brevi, i congedi, il trattamento di missione, la tutela legale.

L’intesa, sottoscritta il 26 gennaio, prevede per il personale della polizia penitenziaria un incremento medio di 97,38 euro lordi nel rispetto dell’intesa del 30 novembre 2016. Con le competenze del mese di i marzo arriveranno incremento e arretrati che, per la polizia penitenziaria, equivalgono a 54,46 euro per il 2016, e 182,23 euro per il 2017.

Fp Cgil e Silp Cgil hanno dichiarato che “si tratta del primo rinnovo contrattuale della parte economica dal 2007, che pur non compensando pienamente nove anni di blocco, suggella finalmente la ripresa della stagione contrattuale sbloccata con la sentenza della Corte Costituzionale, e che mira a utilizzare al meglio le risorse disponibili - comunque esigue - segnando un percorso verso la discussione di nuovi diritti”.

Ulteriori aspetti della parte giuridico-normativa saranno trattati con la coda contrattuale, la cui discussione riprenderà immediatamente dopo la sottoscrizione definitiva della parte economica. Il governo si è impegnato ad affrontare altre materie, come la parità di genere, la previdenza complementare e la defiscalizzazione degli incrementi delle voci accessorie. Per la Cgil bisogna portare a casa il massimo anche sotto il punto di vista normativo, in un comparto dove le libertà sindacali non sono piene, anche tramite l’estensione di tutele e diritti tuttora negati e favorendo migliori condizioni di vita e di lavoro delle donne e degli uomini del comparto.

Il momento politico ed economico che stiamo vivendo è molto delicato, è in atto da tempo un inaccettabile processo di (ri)militarizzazione della sicurezza che ha portato alla soppressione del Corpo Forestale. Dalle elezioni per il rinnovo delle Rsu nelle amministrazioni pubbliche del 17, 18 e 19 aprile, questo comparto è escluso. La Fp Cgil rappresenta sia i poliziotti penitenziari che i Vigili del fuoco, che purtroppo non voteranno, ed è per questo che la Cgil e le categorie che rappresentano questi comparti invitano a sottoscrivere la petizione promossa da: Cgil, Fp Cgil, Ficiesse, Assodipro,Silp Cgil: https://www.change.org/p/marianna-madia-estensione-delle-libert%C3%A0-sindacali-e-democratizzazione-dei-luoghi-di-lavoro-pubblici

©2024 Sinistra Sindacale Cgil. Tutti i diritti riservati. Realizzazione: mirko bozzato

Search