Con l’elezione di Carla Nespolo a Presidente nazionale Anpi si è passati, per la prima volta, ad una guida non partigiana oltreché femminile.

Il 3 novembre 2017 è stata e resterà per l’Anpi una data storica. Il giorno della svolta. Con l’elezione a Presidente nazionale di Carla Nespolo - 74 anni, una vita di intensa attività politico-parlamentare - si è passati, per la prima volta, ad una guida non partigiana oltreché femminile. Carlo Smuraglia, dopo avere presentato le sue dimissioni, come già preannunciato alla fine del Congresso di Rimini del 2016, è stato sua volta eletto Presidente Emerito.

Una tappa nel cammino di questa Associazione, iniziato più di settant’anni fa, accolta con grande entusiasmo e approvazione non solo tra gli iscritti ma anche all’esterno.

Numerosi i messaggi, straordinaria l’attenzione della stampa. Un fattivo e importante riconoscimento al fondamentale contributo che tante donne, tra staffette e partigiane combattenti, hanno dato alla Resistenza, al suo successo, alla sua preziosa impresa di Liberazione. “Dopo anni di silenzio su questi temi, siamo oggi in una fase diversa – ha affermato Carla Nespolo in un passaggio della sua relazione conclusiva al Consiglio nazionale Anpi del 4-5 novembre scorso a Chianciano Terme - Siamo in un momento in cui viene riconosciuto il ruolo delle donne nella Resistenza e nel dopoguerra. Le donne hanno portato nel secolo scorso, il ‘secolo breve’ di cui parla Hobsbawm, un linguaggio nuovo, un punto di vista diverso e oggi noi possiamo dire che c’è un cammino di emancipazione, di parità, di liberazione, di differenza che ha caratterizzato, assieme alla storia delle donne, la storia democratica del nostro Paese”. Un linguaggio nuovo, dunque, destinato a tradursi in un rilancio dei temi cari all’Associazione, delle battaglie connesse alla sua missione statutaria. Memoria attiva, piena attuazione della Costituzione, formazione delle nuove generazioni all’antifascismo, contrasto politico-culturale ai neofascismi e neonazismi.

Proprio rispetto a quest’ultimo fronte riporto ancora le parole della neopresidente pronunciate a Chianciano: “Il modo giusto per strappare tanti giovani alle suggestioni nazi-fasciste, al mito della violenza e del razzismo è la conoscenza. Non ce n’è un altro. Lo diceva Gramsci. A 80 anni dalla morte, pochi se lo sono ricordato. Segno anche di un tempo troppo frettoloso. E lo diceva Don Milani, quando sottolineava: ‘l’operaio conosce cento parole, il suo padrone ne conosce mille e riesce ad ingannarlo’. E allora la scuola, la cultura, la conoscenza, la formazione delle giovani generazioni sono indispensabili”.

In questo senso sarà un imperativo continuare a lavorare sull’applicazione del protocollo stipulato tra Anpi e Miur teso ad offrire un sostegno alla formazione storica, dalla documentazione alla ricerca, per lo sviluppo di un modello di cittadinanza attiva.

Decisiva, poi, la questione dell’unità all’interno dell’Associazione e quindi il rapporto di collaborazione tra le generazioni. Sempre Carla Nespolo, nel suo editoriale di saluto sull’ultimo numero del quindicinale online dell’Anpi, patriaindipendente.it, ha usato termini chiarissimi: “In conclusione, mi vedo protagonista di un cambio della guardia al vertice dell’ANPI svolto in tranquillità, continuità e visione di futuro: la più grande e prestigiosa associazione italiana di partigiani continua nel mare aperto del mondo contemporaneo con uno zaino carico di tutta la sua bella storia, presentando con orgoglio i volti oramai invecchiati dei combattenti per la libertà e i volti sorridenti di tante generazioni successive, dunque nella sua pienezza e interezza. Concludo questo saluto alle compagni e ai compagni, agli amici dell’Anpi e a tutti gli antifascisti con l’energia di un abbraccio collettivo. Un abbraccio: così da sempre si riconosce l’altro come il prossimo, con cui condividere la straordinaria avventura della vita e tramite cui infrangere il cerchio di solitudine del tempo che viviamo. Perché, come ha scritto la poetessa Alda Merini, ‘ci si abbraccia per ritrovarsi interi’”.

Rinnovamento nella continuità e nell’essere autenticamente “compagne e compagni”. Ecco le colonne portanti del percorso dell’Associazione, della forza del suo presente e del suo futuro. Le sfide che attendono l’Anpi saranno così affrontate con solida serietà, autorevolezza e potenti energie creative. Partigianamente, in una parola.

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