Le guerre di Trump - di Riccardo Chiari

L’amministrazione Usa di Donald Trump non va solo a caccia del clima, pensa anche alle guerre. Solo così è possibile inquadrare il progetto di realizzare, fin dentro la base militare di Camp Darby, una nuova linea ferroviaria lunga 2,5 chilometri, per collegare la struttura alla stazione di Tombolo.

Nel piano rientra anche la costruzione di un ponte mobile sul Canale dei Navicelli, per permettere l’attraversamento dei treni, carichi di armamenti, oltre che la navigazione. Nel dettaglio, il progetto ha l’obiettivo di evitare il trasferimento su gomma delle armi, lasciando alla linea ferroviara il compito di far arrivare a Camp Darby tutto il materiale, militare e logistico, necessario alla vita quotidiana della base Usa. Secondo molti analisti bellici, il piano del Pentagono di potenziare le capacità della gigantesca struttura tra Pisa e Livorno, con un investimento di circa 50 milioni di dollari, potrebbe anche indicare la volontà dell’amministrazione Usa di far recuperare centralità a una base che ha trasformato mille ettari di territorio – in massima parte inseriti nelle aree protette del Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli – in una struttura bellica.

E a proposito del parco, per far posto alla strada ferrata saranno abbattuti circa mille alberi, sette ettari di parco sui 36 interessati dal piano militare. Di qui la denuncia degli ambientalisti.

Mentre all’appello degli antiguerrafondai hanno risposto in più di 400, che si sono ritrovati il 2 Giugno scorso, festa della Repubblica, davanti a Camp Darby. Un presidio di resistenza alla guerra con in prima linea, fra le forze politiche, Rifondazione e Sinistra italiana, insieme a tante realtà di movimento della Toscana come il Coordinamento fiorentino contro la guerra.

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