Il 30 marzo scorso è stata approvata la legge che disciplina la protezione e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che arrivano in Italia senza famiglia. Con la nuova legge l’Italia è primo paese europeo a dotarsi di un sistema organico di protezione e accoglienza dei minori migranti. Con le nuove norme, i bambini e i ragazzi non ancora maggiorenni che arrivano nel nostro paese senza una famiglia non possono essere respinti, e sono equiparati ai minori italiani e europei. La legge colma numerose lacune in materia di tutela e di integrazione dei minori non accompagnati: dalla promozione dell’affido familiare, all’accesso all’istruzione e alle cure sanitarie. Le nuove norme regolano il sistema di accoglienza integrato tra strutture di prima accoglienza dedicate esclusivamente ai minori, dove possono risiedere non più di trenta giorni, e sistema di protezione per richiedenti asilo e minori non accompagnati (Sprar), con strutture diffuse su tutto il territorio nazionale.
Vengono disciplinate per legge le modalità e le procedure di accertamento dell’età e dell’identificazione. Si prevede che “l’accertamento socio-sanitario dell’età deve essere svolto in un ambiente idoneo con un approccio multidisciplinare, da professionisti adeguatemene formati ove necessario in presenza di un mediatore culturale, utilizzando modalità meno invasive possibili e rispettose dell’età presunta, del sesso e dell’integrità fisica e psichica della persona”. Si tratta di un elemento importante: finora non esisteva un provvedimento di attribuzione dell’età; d’ora in poi sarà notificato sia al minore che al tutore provvisorio, con la possibilità di fare ricorso.
È prevista la necessità di svolgere indagini tese a rintracciare i familiari del minore. Per quanto riguardo il rimpatrio assistito e volontario, la competenza passa da un organo amministrativo, la Direzione generale dell’immigrazione del ministero del lavoro e delle politiche sociali, al tribunale per i minorenni, organo costituzionalmente dedicato all’interesse del minore.
E’ prevista l’istituzione del sistema informativo nazionale dei minori non accompagnati: subito dopo il colloquio con il minore, la struttura di accoglienza provvederà alla compilazione di una cartella sociale, con tutti i dati e gli elementi utili per la migliore soluzione di lungo periodo nell’interesse del minore. La cartella sociale è trasmessa ai servizi sociali del comune di destinazione, e alla procura della Repubblica presso il Tribunale per i minori.
Vengono eliminati i permessi di soggiorno sinora usati - ad esempio, quelli per affidamento, attesa affidamento, integrazione del minore - e si fa invece riferimento ai soli permessi di soggiorno per minore età e per motivi familiari, qualora il minore non accompagnato sia sottoposto a tutela o sia in affidamento. Il minore potrà richiedere direttamente il permesso di soggiorno alla questura competente, anche in assenza della nomina del tutore. Ogni tribunale per i minori dovrà istituire un elenco di “tutori volontari” disponibili a farsi carico della tutela dei minori stranieri non accompagnati, per assicurare ad ogni minore una figura adulta di riferimento adeguatamente formata. La legge promuove poi lo sviluppo dell’affido familiare come strada prioritaria di accoglienza rispetto alle strutture.
Per la prima volta sono sanciti anche per i minori stranieri non accompagnati il “diritto all’ascolto” nei procedimenti amministrativi e giudiziari che li riguardano, e il diritto all’assistenza legale, con gratuito patrocinio a spese dello Stato. È prevista inoltre la possibilità per le associazioni di tutela di ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per annullare atti della pubblica amministrazione ritenuti lesivi dei diritti dei minori non accompagnati, e di intervenire nei giudizi che li riguardano.
Una particolare attenzione viene dedicata ai minori vittime di tratta, attraverso programmi specifici di assistenza psico-sociale, sanitaria e legale, prevedendo soluzioni di lungo periodo, anche oltre il compimento della maggiore età.
Sul fronte della cooperazione internazionale, l’Italia si impegna a favorire tra i paesi un approccio integrato per la tutela e la protezione dei minori. In Europa ogni due minuti scompare un bambino: la situazione più grave riguarda i minori stranieri non accompagnati, vittime principali del traffico di esseri umani. Nel 2016 più di 25.800 minori sono approdati in Italia via mare da soli, più del doppio rispetto al 2015. Dall’inizio del 2017 sono arrivati più di 3.300 ragazzini, dei quali almeno 3.000 senza famiglia. La nuova legge può fornire loro risposte adeguate, per favorire una maggiore protezione e inclusione nel nostro paese.