Tornano alla mente le parole di Francesco Saverio Borrelli: “Quando disse 'Resistere, resistere, resistere', si riferiva a tutta la cittadinanza. - ricordò l'ex pm Gherardo Colombo davanti al feretro del magistrato suo collega negli anni di Mani Pulite - era un invito a camminare sulle orme della Costituzione. Un messaggio che è ancora attuale”.
Quel messaggio è sempre attuale, nell'Italia governata da una destra che non mai fatto mistero di fregarsene dei principi e dei valori della Carta costituzionale. A tal punto da attaccare invariabilmente chi invece ne chiede l'applicazione, come fa il ministro leghista e vicepremier Matteo Salvini che definisce “pericoloso” Maurizio Landini per aver parlato di “rivolta sociale” di fronte allo stato delle cose nel paese.
“Stanno aumentando i soldi per comprare le armi - risponde il segretario generale della Cgil - stanno aumentando la precarietà, stanno tagliando e stanno favorendo quelli che evadono il fisco. E questo sarebbe possibile, mentre non è possibile dire che c’è bisogno di una rivolta sociale?”.
All'attacco quasi quotidiano al sindacato, fa pendant la decisione governativa di punire il prof liceale Christian Raimo con tre mesi di sospensione dall'insegnamento e stipendio dimezzato, per aver espresso la sua opinione e aver criticato il ministro Valditara con una metafora e fuori dal contesto scolastico. Una punizione esemplare e un messaggio agli altri docenti, agli studenti e alle studentesse: è vietato dissentire.
“Ora censurateci tutti – replica la Flc Cgil – visto che il provvedimento non è giustificato da reali violazioni disciplinari, e sottende piuttosto l’obiettivo di instaurare un clima di controllo e intimidazione verso tutto il personale scolastico, utilizzando in modo strumentale il codice di comportamento dei dipendenti pubblici per reprimere e soffocare il libero dibattito”. Quel libero dibattito che, a giudicare dalle reazioni scomposte, il governo Meloni vede come la peste.