Alla Conferenza biennale di Labor Notes il crescente attivismo sindacale Usa - di Peter Olney e Rand Wilson

Questa edizione della Conferenza Biennale di Labor Notes (https://www.labornotes.org/2024), svolta a Chicago tra il 19 e il 21 aprile scorsi, è stata la più partecipata di sempre, con oltre 4.700 presenti, per la maggior parte sotto i 30 anni. La maggioranza era composta da donne e persone di colore, riflettendo l’attuale composizione demografica del movimento operaio Usa. Gli organizzatori hanno comunicato che più di duemila altri militanti non hanno potuto partecipare per le limitazioni dello spazio dei dibattiti e della possibilità di alloggio.

I presenti hanno partecipato ad un vasto campo di dibattiti e workshop, a partire da come gestire una riunione sindacale, guidare uno sciopero o eleggere una dirigenza sindacale più democratica.

La conferenza ha beneficiato delle recenti vittorie sindacali alla United Parcel Service (Ups), nelle “Big Three” costruttrici di automobili (Ford, GM e Stellantis), e a Starbucks. Circa 150 attivisti sindacali in Amazon hanno partecipato alla conferenza, usandola per rafforzare il loro network e costruire legami con sindacati già esistenti come quello dei Teamsters.

I presenti sono stati eccitati, venerdì 9 aprile, dalla notizia della schiacciante vittoria del United Auto Workers nello stabilimento di assemblaggio della Volkswagen di Chattanooga, Tennessee. Il sindacato aveva in precedenza perso due elezioni sotto la supervisione del ministero del lavoro (Nlrb), ma questa volta ha prevalso con uno schiacciante margine di 74% contro 24%.

Questa grande vittoria è largamente dovuta al successo degli scioperi degli iscritti Uaw nelle “Big Three” dell’automotive a settembre-ottobre del 2023. L’Uaw si è ora concentrata nella sindacalizzazione dei circa 135mila lavoratori non organizzati negli impianti del sud-est del paese. I lavoratori della Mercedes Benz in Alabama voteranno sulla presenza del sindacato il prossimo 17 maggio.

Il presidente Uaw, Shawn Fain, è stato presente alla conferenza il sabato e la domenica dopo aver assistito venerdì ai risultati del voto in Tennessee. I partecipanti l’hanno accolto entusiasticamente, molti scattando selfie e foto con lui. Parlando alla plenaria conclusiva della conferenza, Fain ha espresso un’entusiasmante e militante difesa del sindacalismo democratico di base e della necessità di organizzare l’intero settore dell’auto. Ha sfidato il movimento sindacale a organizzare e pianificare uno sciopero generale unitario per il Primo Maggio 2028, la data in cui verrà a scadenza il contratto collettivo con le “Big Three” automobilistiche.

Oltre alla grande delegazione dei lavoratori Amazon, c’erano molte delegazioni di lavoratori non ancora sindacalizzati o di sindacati indipendenti di aziende del commercio come Trader Joes, Blue Bottle Coffee, aziende di comunicazione o giochi, posti di lavoro dell’istruzione superiore, ecc. Un segnale positivo del fatto che molti non ancora sindacalizzati si considerino parte del movimento sindacale, e si sentano i benvenuti agli incontri di Labor Notes!

Ad avere il sopravvento sull’intera conferenza è stata la guerra genocida di Israele contro i palestinesi. Molta parte del movimento sindacale Usa, compresa l’Afl-Cio, ha approvato risoluzioni per il cessate il fuoco. Alla conferenza tre workshop erano specificamente dedicati alla costruzione della solidarietà con i sindacati palestinesi, ed hanno discusso di iniziative senza precedenti di intervento sulla produzione e il trasporto di armamenti. Rappresentanti del canadese Cupe e della britannica Unite hanno raccontato dei loro sforzi per promuovere concreta solidarietà.

Durante la plenaria di venerdì sera ha parlato anche il segretario generale della Fiom Cgil, Michele De Palma, illustrando la grande battaglia della Fiom contro Stellantis che minaccia di tagliare posti di lavoro e di portare alla chiusura le principali fabbriche di auto in Italia. De Palma ha anche partecipato alla discussione con gli organizzatori della rete Workers in Palestine.

La conferenza si è svolta sullo sfondo delle prossime elezioni presidenziali e per il Congresso. Naturalmente il brusio dei corridoi riguardava conversazioni sulle elezioni, e che atteggiamento prendere verso la possibile rielezione di Biden. Da un lato molti vedono Biden come il maggior presidente pro-lavoro nella loro vita, ma sono respinti dal suo abbraccio a Netanyahu e alla macchina da guerra israeliana.

Gli organizzatori hanno deciso di non includere un dibattito ufficiale su questa cruciale quanto divisiva questione: una decisione guidata largamente dalla convinzione che un simile dibattito avrebbe rotto il perlopiù vasto unitario atteggiamento dei partecipanti.

Come molte precedenti conferenze, il meeting è stato un enorme successo e la partecipazione da record un riflesso della crescita del movimento sindacale negli Usa. Se i lavoratori della Daimler Benz voteranno per organizzarsi nell’ Uaw il prossimo maggio, questo costituirà il vero momento della rinascita del movimento sindacale nel sud-est degli Stati Uniti, storico caposaldo delle forze di destra antisindacale.

 

 

(traduzione di Leopoldo Tartaglia)

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