Il professor Luciano Canfora è stato il relatore principale dell’iniziativa, promossa a Brindisi il 12 aprile scorso da Lavoro Società per una Cgil unita e plurale e dalla Camera del Lavoro, per chiedere “Giustizia e Pace per la Palestina”. Un incontro che si colloca nell’ambito della sensibilizzazione e mobilitazione alla quale, come compagne e compagni della Cgil, partecipiamo quotidianamente dal 7 ottobre, dopo i crimini compiuti da Hamas e la catastrofica offensiva delle forze armate israeliane, sotto l’egida del governo di estrema destra di Netanyahu, che sta compiendo un vero e proprio sterminio di innocenti a Gaza.
L’incontro ha avuto inizio con la proiezione dell’emozionante video “Incubo di Gaza” di Farah Nabulsi, che riportava le immagini di uno dei precedenti tragici attacchi punitivi di Israele contro gli abitanti della Striscia.
Dopo il saluto non formale del segretario generale della Cgil di Brindisi, Antonio Macchia, è stata Claudia Nigro dell’assemblea generale della Cgil nazionale a introdurre il dibattito, ricordando, da un lato quanto i diritti del popolo palestinese siano calpestati ormai da decine di anni, e richiamando dall’altro la necessità di proseguire iniziativa e mobilitazione perché i governi occidentali – sostenitori delle nefaste politiche di Netanyahu – impongano il cessate il fuoco, gli aiuti umanitari alla popolazione civile, la via di una soluzione politica attraverso l’autodeterminazione del popolo palestinese.
Angela Giannelli, coordinatrice regionale di Lavoro Società in Puglia, ha svolto un’interessante riflessione sul ruolo delle lotte e dell’esperienza femminista contro le guerre e per la costruzione di politiche di pace.
I numerosi presenti nella sala “Gino Strada” di Palazzo Granafei Nervegna hanno seguito con molta attenzione tutti gli interventi, ma con particolare calore quello del professor Luciano Canfora, incollati alla sedia, affascinati da quaranta minuti di straordinaria, puntuale analisi storico-politica sulla questione palestinese e sul nefasto ruolo dello Stato di Israele e di tutti gli attori, globali e regionali, coinvolti nel genocidio del popolo palestinese.
Una vera e propria “lectio magistralis”, capace di mettere a nudo tutte le bugie diffuse a piene mani dai media e dalla maggior parte dei politici nel nostro paese. Iniziando dalla dissoluzione dell’impero Ottomano, Canfora ha denunciato le colpe delle grandi potenze coloniali, sia nell’ambiguità del percorso che ha portato – con la risoluzione dell’Onu del 1947 – alla nascita dello Stato di Israele, sia per il successivo ruolo assegnato a quel Paese a servizio degli interessi occidentali in Medio Oriente.
E se Israele è stato storicamente diviso al suo interno – e oggi la maggior parte della popolazione non approva la cieca politica di Netanyahu – l’Occidente, e gli Usa in particolare, gli hanno consentito di eludere continuamente le Risoluzioni dell’Onu che avrebbero dovuto garantire i diritti personali e nazionali dei palestinesi.
Dopo gli accordi di Oslo, l’assassinio di Rabin da parte di un estremista religioso ha di fatto messo fine a un “processo di pace” già problematico e squilibrato a favore di Israele. Né vanno taciute le responsabilità dei governi dei paesi arabi e di quanti hanno determinato profonde divisioni tra i palestinesi, la marginalizzazione dell’Olp e l’ascesa di Hamas. Quelle stesse potenze, certamente “mutate” nel corso degli anni, hanno la responsabilità di porre fine all’occupazione dei territori palestinesi e all’attuale massacro che ha già provocato, sotto le macerie di Gaza, 36mila vittime civili palestinesi, tra cui oltre 15mila bambini.
Di seguito, il coordinatore regionale Uds, Stefano Mariano, ha parlato del clima intimidatorio nei confronti degli studenti che manifestano, dentro e fuori le università e le scuole, in solidarietà al popolo palestinese.
L’incontro è stata anche l’occasione per esprimere, con abbracci e calorose strette di mano, la solidarietà al professor Canfora per l’odiosa querela per diffamazione sporta dall’onorevole Giorgia Meloni, con richiesta di risarcimento danno di 20mila euro. Si è data anche lettura di un comunicato di solidarietà del coordinamento regionale di Lavoro Società.
La querela contro il professor Canfora è un atto intimidatorio contro tutto e tutti, contro la libertà di pensiero, di stampa, di parola. Ormai si usa la querela come manganello nei confronti della cultura, com’è già successo ad altri intellettuali, e il manganello vero e proprio contro gli studenti.
Giacinto Botti, referente nazionale di Lavoro Società, ha concluso la tavola rotonda, confermando l’impegno della Cgil a scendere in piazza per la pace, la democrazia, la giustizia sociale.