Auguri Reds! Altri 150 di questi numeri - di Andrea Montagni

Nel maggio del 2012 usciva come supplemento a “ProgettoLavoro”, che era allora il foglio di Lavoro Società, il primo numero di Reds, foglio di collegamento delle compagne e dei compagni di Lavoro Società in Filcams Cgil, come recitava con molta determinazione la testata. Questo aprile, con il numero 4 del XIII anno, Reds è arrivato, tra uscite regolari e supplementi, al 150simo numero.

Con una media di sei pagine a numero, a parte i più corposi supplementi che hanno ospitato documenti di posizionamento politico e relazioni e interventi ai seminari dell’area in categoria, Reds ha rappresentato, soprattutto nei primi anni, quando l’area confederale era rimasta priva di una propria testata (che oggi è il quindicinale Sinistra Sindacale di cui Reds è ora supplemento), un importante punto di riferimento, e un modello di continuità con l’idea che i giornali del movimento operaio debbano fungere da “organizzatori collettivi”.

Nella presentazione che scrissi per il primo numero (il “filorosso” che compare in ogni numero in prima pagina e occupa l’intera colonna a destra), editoriale che era intitolato “Una bussola per orientarsi”, lo annunciai così: “Al Congresso avevamo un impegno. Quello di dar vita ad un periodico on line che ‘segnasse’ la presenza di un punto di vista altro e critico all’interno della maggioranza. Oggi lo realizziamo”.

Reds era ed è basato sulla spero felice miscellanea di articoli scritti da giornalisti professionisti – che garantiscono il rispetto delle scadenze di uscita e la professionalità di un giornale che ha un direttore responsabile, un direttore politico, una redazione – e di militanti sindacali.

Ho scritto militanti e non dirigenti, per sottolineare che Reds è un giornale scritto prima di tutto da lavoratori per lavoratori, delegate e delegati in primis, ed anche dai funzionari di categoria. Un periodico che ha potuto contare e conta anche sulla collaborazione saltuaria, ma costante nel tempo, di ricercatori, economisti, dirigenti sindacali confederali e di altre categorie e politici.

Non credo sia casuale che in questi tredici anni abbiano collaborato a Reds, scrivendo o facendosi intervistare, oltre 170 persone. Vi hanno scritto compagne e compagni che semmai oggi non sono più lavoratori del settore del commercio e dei servizi, o ricercatori precari che poi si sono affermati nella loro disciplina anche a livello accademico, e altri che hanno fatto scelte organizzative diverse, ma tutte e tutti hanno dato il loro contributo o continuano a darlo, o lo daranno ancora in futuro. Ed altre e altri arriveranno!

La pubblicazione di Reds - che esce on line e in formato pdf ogni mese, e viene inviato per email a tutte le strutture Filcams Cgil d’Italia, alle compagne e ai compagni dell’Assemblea generale Filcams e a quanti si “abbonano” semplicemente registrandosi sulla sito della testata (https://www.lavorosocieta-filcams.it/index.php o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) -continuerà per tutto il tempo che sembrerà opportuno alle compagne e ai compagni del coordinamento nazionale di Lavoro Società in Filcams Cgil.

Segnalo infine che, già da prima dell’ultimo congresso – più come indicazione politica che come realtà di fatto – la testata oggi recita: “foglio di collegamento delle compagne e dei compagni della Filcams Cgil per la sinistra sindacale confederale”. Una indicazione chiara verso una prospettiva unitaria per tutta la sinistra sindacale.

Quando ho lasciato i miei incarichi in Filcams Cgil, le compagne e i compagni mi hanno chiesto di continuare ad essere il direttore politico di Reds. È un impegno che ho accettato volentieri, consapevole che anche questo incarico, come tutti i nostri incarichi, è a termine e che già tra noi c’è la compagna o il compagno che prenderà il mio posto.

Sempre nel “filorosso” del primo numero del maggio 2012 scrissi: “Bisogna essere rossi. Essere rossi vuol dire avere chiaro che nel lavoro sindacale la bussola d’orientamento è la trasformazione sociale. Combattere oggi per conquistare il domani, senza rassegnarsi all’ineluttabilità del neoliberismo: un altro modello è possibile”. Reds, la sua redazione, sono certo che continueranno a mantenere questa consegna.

 

 
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