Logistica Birra Peroni Padova: un passo avanti nella lotta per la dignità negli appalti - di Giuliano Carraro

Il risultato che la Cgil ha ottenuto nel cambio d’appalto dei servizi logistici dello stabilimento Birra Peroni di Padova dimostra che si possono ancora cambiare le cose, e che il capitale non ha ancora vinto contro il lavoro.

La Birra Peroni ha tre stabilimenti: Roma, Bari e Padova, e dal 2016 fa parte del gruppo giapponese Asahi, il quale sta investendo molto nello stabilimento patavino. L’impianto di produzione è stato costruito negli anni ‘70 e ha una storia sindacale che parte dai Consigli di Fabbrica. Io stesso ho fatto il delegato in Birra Peroni, ho imparato sia a produrre la birra che a fare il rappresentante sindacale.

Quando ho iniziato a lavorare come interinale in Peroni nel 2006, i servizi logistici erano già in appalto. Ed è da molti anni che la francese Geodis si aggiudica gli appalti della logistica della Peroni di Padova, per poi subappaltare ad altre ditte.

A marzo del 2023, la ditta di logistica Facework, in subappalto alla Geodis, dichiarava di abbandonare la gestione del magazzino logistico dello stabilimento Birra Peroni di Padova. I compagni della Filt Cgil sono riusciti, in quel frangente, a far assumere tutti i lavoratori direttamente da Geodis, di fatto eliminando il subappalto. Il primo caso in cui la multinazionale Geodis, colosso europeo della logistica, assumeva operai alle sue dipendenze. Fino a quel momento aveva solo impiegati come dipendenti.

Nell'ottobre successivo la Geodis dichiarava, tramite comunicazione alle organizzazioni sindacali, che a fine anno avrebbe lasciato il cantiere di Padova, dato che l’appalto era stato aggiudicato all’azienda logistica Cab-Log di Noale (Venezia). Non posso nascondere le difficoltà iniziali legate al fatto che i lavoratori erano molto sfiduciati, visti i continui cambi di appalto.

In risposta le lavoratrici e i lavoratori in appalto nel cantiere, dopo anni in cui il loro trattamento era inferiore rispetto ai dipendenti diretti, chiedevano definitivamente l’assunzione diretta di Peroni, dato che svolgevano mansioni sia nel reparto confezionamento che nel magazzino. Molti di loro lavorano da quasi vent’anni nello stabilimento di Padova.

È stato necessario, quindi, chiedere un tavolo di confronto all’unità di crisi della Regione Veneto, richiedendo la presenza sia dell’appaltatore che del committente, dato che in assenza del secondo non avremmo ottenuto niente. Durante l’incontro in Regione, i dirigenti della Peroni hanno dichiarato di non avere le competenze per gestire il servizio logistico, e che la richiesta di internalizzazione non poteva essere realizzata.

La Filt Cgil di Padova ha giustamente dichiarato lo sciopero di 4 ore a singhiozzo per molte settimane, con risultati ottimali. Così il confronto è andato avanti, per più di un mese, e ha definito un accordo quadro nel quale ai lavoratori in appalto assunti il primo gennaio 2024 nel cantiere di Padova da 5BService del gruppo Cab-Log veniva applicato il Ccnl dell’Industria alimentare, con l’armonizzazione non solo nella retribuzione annua lorda ma anche nell’applicazione dei livelli di inquadramento corretti, aumentando così i salari.

Il risultato ottenuto è dovuto alla forza dei lavoratori. La Cgil è stata capace di canalizzare questa energia.

Nonostante il lavoro fatto non abbiamo ancora ottenuto la fiducia di tutti i lavoratori, abituati da altre associazioni a portare a casa quello che si può senza costruire relazioni industriali, accordi di sito e di secondo livello. Eppure la lotta tra capitale e lavoro in questo caso ha segnato un punto per il lavoro. La vera vittoria si otterrà quando non ci sarà più alcuna differenza tra lavoratrici e lavoratori.

 

 
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