L’ultima volta che abbiamo visto Piero in Camera del Lavoro era alla lezione sul reddito di cittadinanza, lezione di un corso per delegati che aveva fortemente voluto, quello di quest’anno era la seconda edizione. Quel pomeriggio era particolarmente affaticato, afono, ma aveva voluto esserci. Quando gli abbiamo detto che poteva usare l’ascensore al posto delle ripide scale ci ha guardato male, come per dire che non era ancora il tempo.
Ci teneva molto al corso con i delegati sindacali della Camera del Lavoro, perché era la sintesi della sua pratica politica: idee, strumenti di analisi e critica del capitalismo, diritti umani che però dovevano camminare sulle gambe di attori inseriti nei contesti di vita, nei luoghi di vita e di lavoro.
Per lui il delegato sindacale era il soggetto che, in questa particolare fase, aveva tutte le potenzialità per orientare, sensibilizzare, mobilitare le coscienze e le sensibilità, da troppo tempo sotto attacco della propaganda liberista e populista, anche sui temi del patrimonio storico della tradizione operaia.
“Ideeinformazione” è l’ultima avventura di cui è stato promotore e animatore, composta da un gruppo di cittadini attivi, studiosi, militanti politici e sindacali che si sono riuniti al fine di ricreare quel circolo virtuoso tra formazione culturale e attività politica che, da diversi decenni, non è più dato trovare nei partiti e nelle forze sociali della sinistra.
Si affrontano le principali questioni che interessano il nostro paese attraverso l’elaborazione di materiali informativi e l’organizzazione di momenti di studio e dibattito; in questo modo “Ideeinformazione“ prova a porsi, in primo luogo nella realtà milanese in cui opera, come centro di attività, incubatore di energie, palestra di riflessione critica sul presente, e con particolare attenzione a quel lavoro di diffusione della conoscenza (di divulgazione, come dichiara il nome stesso) che è anche l’unico antidoto alla forza d’attrazione di demagoghi e manipolatori.
Ecco perché Piero teneva molto a questo legame con la Cgil e in particolare con la Camera del Lavoro di Milano: riteneva quest’ultima e i suoi delegati l’unico presidio nei territori e nei luoghi di lavoro. Da qui la proposta subito accolta dalla Cgil di organizzare insieme a “Ideeinformazione” dei percorsi formativi con i delegati sindacali.
Piero è stato un militante, silenzioso e ostinato, modesto ma tenace nelle sue convinzioni politiche. Nella sua carriera professionale era stato dirigente d’azienda, ma questo non gli aveva mai impedito di coltivare le sue curiosità politiche e intellettuali, soprattutto nella dimensione internazionale. Dopo la morte del padre è stato un generoso sostenitore della “Fondazione Internazionale Lelio Basso”, e poi della “Lega internazionale per i diritti e la liberazione dei popoli”. Infaticabile tessitore di passioni civili e di relazioni umane, ha speso gran parte del suo impegno politico e sociale per la sua città, Milano, ma anche nell’ambito della solidarietà internazionale. Nel 1990, con alcuni amici, ha costituito la cooperativa Dar, di cui è stato presidente sino al 2005.
Quello che più ci piace ricordare, che era la sua cifra, il suo esempio, è che in tutto quello che faceva metteva una passione contagiosa, una gentilezza spesso assente nei luoghi della politica. Era generoso e ostinato, curioso, mai autoritario e con una tensione a ricomporre sempre il litigioso mondo della sinistra senza mai rinunciare al primato del merito su quello della tattica. Ci mancherà ma ci ha lasciato un patrimonio, faremo di tutto per farlo vivere nelle azioni e nelle idee della nostra attività.
Grazie Piero, grazie di tutto
Mi mancherai, caro compagno gentiluomo
Emilio Molinari
Troppo in fretta ci hai lasciati, caro Piero. E sono sconcertato. Sei stato la mia e la nostra storia di amici che ti stanno vicini, quelli prima del ‘68. Sei stato il socialismo, come l’avremmo voluto e mai veramente interpretato: buono, generoso, attento e soprattutto gentile.
Sei stato la certezza che eravamo dalla parte giusta. Lo sentivo nel tuo parlare. Lo vedevo nel tuo agire, lo percepivo nel tuo volto, nel tuo sorriso. Per decenni ho condiviso con te l’impegno politico: nel Punto Rosso e poi in “Costituzione e Beni Comuni”, della quale sei stato presidente. Abbiamo assieme cercato strade nuove, coniugando la sinistra e le vecchie e nuove povertà, con la tragedia ambientale e della guerra mondiale.
Sei stato un esempio di come muoverci nelle contraddizioni del nostro tempo senza incattivirci, senza settarismi. Sei stato un riferimento su come tenere ben salda la “morale dentro di noi” in tempi nei quali la morale si è addormentata.
Mi mancherai Piero. Voglio dirlo a Loredana e a tua figlia Elena. Mi mancherai enormemente, caro compagno gentiluomo. Ti saluto con la mano sul cuore e, sono certo che non ti dispiacerà, anche con il pugno chiuso come in un’altra era.