Cgil e associazioni “insieme per la Costituzione” - di Domenico Pantaleo

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“Insieme per la Costituzione” è stato il titolo dell’assemblea di un’ampia rete di associazioni, laiche e cattoliche, che il 27 maggio a Roma ha promosso due manifestazioni nazionali, il 24 giugno in difesa del diritto alla salute e per l’innovazione del Servizio sanitario nazionale pubblico, il 30 settembre per l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e il presidenzialismo.

La Costituzione vive nel concreto se si afferma una maggiore giustizia sociale, senza la quale non ci può essere vera democrazia. Nelle mobilitazioni quel nesso deve essere indissolubile, perché il combinato tra presidenzialismo e autonomia differenziata indebolisce la democrazia parlamentare e divide il Paese, mettendo in discussione l’universalità dei servizi fondamentali.

Il disegno di legge sull’autonomia differenziata accentua ulteriormente le disuguaglianze tra le diverse Regioni, come evidenziato da più parti a partire dal Servizio Bilancio del Senato. Alla base del progetto c’è una visione egoistica che colpisce al cuore la coesione del Paese, in una fase di aumento dei divari territoriali e di nuove e vecchie povertà. Si smontano i valori Costituzionali sostituendoli con l’accentramento dei poteri, fino a mettere in discussione i delicati equilibri garantiti dagli organismi indipendenti.

La volontà di unire le forze può rappresentare l’avvio della costruzione di una sempre più ampia e diffusa rete sociale per costruire un nuovo modello di sviluppo, ambientale e sociale, sostenibile. Non è più tempo del fare da soli! Di fronte a un governo che vuole imporre una visione regressiva dei rapporti sociali è essenziale la partecipazione dal basso, nelle comunità, negli spazi pubblici per ricostruire legami più solidi tra le persone, recuperando la fiducia per azioni collettive in grado di cancellare l’indifferenza, la rassegnazione e le paure.

Se la bussola della Cgil è la centralità della persona, per disegnare strategicamente il futuro del sindacato confederale come indicato dal Congresso, quella scelta strategica ha bisogno di incontrare e costruire alleanze con tante soggettività e associazioni che ogni giorno agiscono la solidarietà per il bene comune. L’Auser è parte di quel universo, sempre in cammino per attivare una militanza di volontari e cittadini che mettono le proprie intelligenze e passioni al servizio delle persone più indifese, fragili e sole, per restituire loro la dignità. Per queste ragioni la rete Auser si batterà sempre, con convinzione e determinazione, per cambiare il progetto neoconservatore che mette sotto attacco i diritti individuali e collettivi.

La Cgil deve avere quell’orizzonte strategico per contrastare le politiche corporative e liberiste che vogliono fare trionfare gli interessi particolari su quelli generali. Bisogna essere consapevoli che il disegno egemonico del governo indebolisce progressivamente la rappresentanza generale del sindacato confederale, piegandolo sempre più verso pratiche neocorporative che rompono l’unità dei lavoratori. Se è questa la posta in gioco, le due manifestazioni decise devono essere aperte alle tante esperienze e voci che, nella loro autonomia, possono confluire non solo nella protesta ma soprattutto nel ricostruire l’alternativa alla privatizzazione dei beni comuni, ridando valore alla funzione del lavoro.

Occorre recuperare la centralità all’intervento pubblico, con una funzione sussidiaria e non sostitutiva del terzo settore, per rigenerare il Sistema sanitario e socio-sanitario, superando le tante criticità emerse durante la pandemia e che si accentuano di giorno in giorno. Oltre 4 milioni di persone rinunciano alle cure per le lunghe lista di attesa non avendo i soldi per rivolgersi alle strutture private, mentre si programmano nuovi tagli. La legge per le politiche a favore degli anziani risulta priva delle necessarie risorse per ridurre le tasse anche ai ricchi. Bisogna invertire quella tendenza rimettendo al centro il welfare e non il profitto. Qualità, universalità e prossimità si realizzano se effettivamente si investe sulla medicina territoriale, sui servizi di assistenza domiciliare e sulla non autosufficienza, non solo con gli investimenti del Pnrr, in forte ritardo ma con le necessarie risorse ordinarie.

Una maggiore attenzione deve essere rivolta all’istruzione, perché l’ideologia meritocratica e le istituzioni della formazione piegate agli interessi del mercato uccidono il diritto ad essere formati per essere liberi di pensare e agire, garantendo la reale inclusione nei cambiamenti epocali che attraversano la società, un lavoro di qualità e non precario, una esistenza senza l’incubo di non farcela. Solo così sarà possibile ricongiungere futuro e nuove generazioni.

 

L’Auser sarà a Roma il 24 giugno perché il diritto alla salute e alla cura sono il fondamento della cittadinanza. Il 30 settembre saremo di nuovo in piazza perché l’Italia è una e indivisibile. La Cgil insieme ad associazioni, terzo settore e società civile ha l’ambizione di unire il Paese nella difesa e attuazione della Costituzione per superare le disuguaglianze.

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