Cgil, Cisl e Uil organizzeranno sabato 16 ottobre a Roma una grande manifestazione nazionale e antifascista per il lavoro e la democrazia”. I segretari generali delle tre confederazioni sindacali, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pier Paolo Bombardieri, rispondono così all’assalto squadrista alla sede nazionale della Cgil ad opera di alcune centinaia di nazifascisti: “Un attacco a tutto il sindacato confederale italiano, al mondo del lavoro e alla nostra democrazia”.
Non c’è una parola fuori posto in questa presa di posizione. E non c’è una parola fuori posto nella richiesta, esplicita, di mettere finalmente al bando quelle realtà nazifasciste – Forza Nuova in testa – che nell’ultimo quarto di secolo sono spuntate e cresciute come erbe velenose in un paese dove, come ha ricordato Claudio Natoli nell’ultimo saluto al grande storico antifascista Enzo Collotti, “su quasi tutti i media si è cercato di cancellare la memoria del fascismo, e delegittimare così la Costituzione repubblicana”.
Uno stato delle cose ben presente al segretario generale Landini, che all’indomani dell’assalto squadrista, avvenuto nel corso di una manifestazione di piazza autorizzata su un tema sul quale la Cgil ha una posizione lucida e precisa, ha voluto puntualizzare: “In un paese che rischia di perdere la memoria si deve sapere cosa ha prodotto il fascismo. Non solo non abbiamo bisogno di tornare indietro, ma non dobbiamo perdere la memoria, che è la nostra identità”.
La richiesta, unanime, delle tre confederazioni è chiara: “Chiediamo che le organizzazioni neofasciste e neonaziste siano messe nelle condizioni di non nuocere, sciogliendole per legge. Ed è il momento di affermare e realizzare i principi e i valori della nostra Costituzione”. Quella Carta fondamentale della Repubblica che resta una volta di più un faro acceso e rassicurante, anche quando il mare si fa grosso e i naviganti rischiano di perdere la rotta.