Chissà se il governo Meloni, continuando sulla cattiva strada dell’esecutivo precedente di Mario Draghi, riuscirà a togliere di mano agli enti locali i servizi pubblici, e in particolare quello idrico integrato. A Milano sperano di no, visto che nel perimetro cittadino la captazione, la potabilizzazione e la distribuzione dell’acqua, oltre che il trattamento e la depurazione degli scarichi fognari, sono state affidate vent’anni fa dal Comune a Metropolitana Milanese Spa. Una società interamente partecipata dallo stesso municipio, sulla base di una convenzione che scadrà nel 2037.
L’acquedotto di Milano serve un territorio di circa 180 chilometri quadrati e una popolazione di circa 2 milioni di persone. Nei piani dell’amministrazione comunale c’è in prospettiva l’accorpamento del servizio idrico milanese con quello della Città metropolitana, l’ex Provincia, con l’obiettivo di arrivare a un gestore unico. Una strategia d’azione apprezzata dal Comitato milanese acqua pubblica, che lo collega alla volontà del sindaco Sala di mantenere l’acqua completamente in mani pubbliche. Al tempo stesso il Comitato guarda già alla futura veste giuridica che avrà il gestore unico, chiedendo al posto delle società per azioni un’azienda speciale consortile, cioè un ente di diritto pubblico.
Andrea Salvatore ha iniziato ad occuparsi del settore idrico ancor prima che questo fosse affidato a Metropolitana Milanese. “Sono entrato nell’amministrazione comunale il 2 settembre 1998, inizialmente con un contratto a tempo determinato. Ho vinto un bando da cui il settore idrico dell’epoca ha attinto, che mi ha portato a lavorare per quattro anni nelle stazioni di pompaggio che distribuiscono l’acqua sul territorio. Mi sono subito trovato nel cuore del servizio”.
Come le altre due utenze fondamentali, il gas e la luce, anche il ciclo dell’acqua in tutte le sue fasi è essenziale per la vita dei cittadini, delle famiglie e delle imprese. “Nel 2002 ho superato un secondo concorso e sono stato assunto a tempo indeterminato. Sono diventato ‘interno’ di ruolo proprio alla vigilia della convenzione fatta dal Comune con Metropolitana Milanese. Nel mentre ampliavo la mia conoscenza del settore, passando dall’acqua potabile da distribuire alle acque reflue da depurare”.
Quando si parla di servizio idrico integrato, si intende l’intero ciclo dell’acqua: raccolta, distribuzione, utilizzo, depurazione e infine rilascio nell’ambiente. L’ufficio di Andrea si occupa di raccolta dati, si va dallo stato delle fognature al controllo delle falde acquifere, passando per i livelli idrometrici di fiumi e fognature per valutare i rischi per il territorio. “Per esempio il torrente Seveso può periodicamente esondare, anche per colpa di una esagerata antropizzazione dell’ambiente. Ho visto con i miei stessi occhi crescere il Seveso di due metri in dodici minuti, grazie a tecnologie sempre più evolute che, come il telerilevamento, ci permettono di monitorare costantemente lo stato dei corsi d’acqua. Sotto questo aspetto il nostro è un lavoro di grande responsabilità, perché dalla tempestività con cui diamo gli aggiornamenti sulla situazione si possono ridurre i rischi collegati ad eventi climatici sempre più estremi, come abbiamo avuto modo di notare in questi ultimi anni”.
Gli addetti di Metropolitana Milanese del servizio idrico sono oltre seicento. “Prima che gran parte dei servizi fossero digitalizzati eravamo molti di più”. Da tecnico esperto Andrea ci spiega che “le curve di possibilità pluviometrica possono evidenziare quelle tendenze ai cambiamenti climatici che portano spesso con sé eventi meteorologici estremi”.
Quando il sindacalista della Filctem Cgil ripensa al referendum sull’acqua del 2011, tiene a puntualizzare un dato di fatto: “Chi quel giorno andò a votare, ed è stata la maggioranza delle italiane e degli italiani, era d’accordo su una gestione pubblica e trasparente dell’acqua. Un bene indispensabile, che non deve essere mercificato perché porta con sé la vita. L’acqua è politica, è economia ed è società, basti pensare alle tante migrazioni cui sono costretti interi popoli a causa della siccità e all'indisponibilità di acque potabili”. Anche alle mire delle multinazionali del settore, che cercano di mettere le mani su quello che è stato ben definito l’oro blu.
Il risultato della gestione pubblica può essere condensato in due semplici dati: l’acqua di Milano è di eccellente qualità, e il suo costo al metro cubo è fra i più bassi della penisola. Con gli addfetti che sono stati al loro posto anche durante il lockdown, sia in lavoro agile che in presenza, visto che stiamo parlando di un servizio essenziale che deve essere garantito 24 ore su 24. Andrea Salvatore in poco meno di un quarto di secolo nel settore idrico integrato ha attraversato tutte le fasi della lavorazione. “Con la depurazione ho chiuso il cerchio, posso dire di essere un tecnico esperto a 360 gradi. Un punto di vista unico perché ho lavorato sull’intero ciclo dell’acqua: dalla captazione, alla distribuzione, passando per il collettamento fino alla depurazione e alla restituzione in ambiente”. Acqua, e sai cosa bevi.