Le elezioni in Germania il 26 di settembre segnano una svolta notevole della politica tedesca. L’era di Merkel finisce dopo 16 anni e si apre un nuovo periodo della politica che è di grande importanza non solo per la Germania ma anche per l’Europa.
I sondaggi sono estremamente volatili e in continua evoluzione. Per molto tempo è sembrato che Cdu-Csu, i democristiani, rimanessero il primo partito, pur perdendo consensi. Secondo gli ultimi sondaggi però la Spd, che ha lungamente galleggiato tra il 15% e il 17%, avrebbe sorpassato i democristiani. Il cui nuovo presidente del partito Armin Laschet, candidato alla carica di cancelliere, è abbastanza debole e non fa una bella figura, in particolare per quanto riguarda la catastrofe dell’alluvione. Il sorpasso dei Verdi, che sembrava possibile qualche tempo fa, non è più probabile. Al contrario, i Verdi stanno perdendo consensi, anche perché la loro leader Annalena Baerbock ha commesso qualche errore ed è accusata di plagio per un suo libro.
Tra i tre candidati per la carica di cancelliere Olaf Scholz della Spd gode la stima più grande e sembra più credibile rispetto ai suoi concorrenti. Pur perdendo consensi l’ascesa dei Verdi è comunque notevole, con un possibile risultato intorno al 20%, profittando delle sfide ecologiche, particolarmente del cambiamento climatico. Crescono notevolmente i Liberali, i quali profittano dei problemi strategici dei democristiani. La estrema destra, la Afd (Alternativa per la Germania), rimane sotto le sue aspettative ed è, a livello nazionale, molto lontana dai risultati che ha nell’est. La sinistra, Die Linke, è debole e oscilla tra il 6% e l’8%, lontana dall’obiettivo del 10%.
L’obiettivo di Die Linke è un governo senza i democristiani, cioè una coalizione tra Sinistra, Socialdemocratici e Verdi. Per lungo tempo è sembrata non molto probabile. Adesso sarebbe una possibilità. Ma anche se una tale coalizione fosse numericamente possibile, è politicamente ancora molto difficile. Non esiste un convincente progetto politico. I Verdi non sono molto favorevoli a una cooperazione con la Sinistra, in particolare per quanto riguarda la politica estera. Hanno un atteggiamento molto ostile sia verso la Russia che verso la Cina. Con la Spd ci sono meno differenze. Ma anche loro criticano la posizione della Sinistra di sciogliere la Nato a favore di un nuovo sistema collettivo di sicurezza che includa anche la Russia. Dall’altro lato, la questione sociale potrebbe unire questi tre partiti.
È ormai chiaro che il futuro governo tedesco sarà composto non più da due ma da tre partiti. Ma quali? Una soluzione dal punto di visto dei conservatori potrebbe essere una coalizione tra Democristiani, Liberali e Verdi. Si discute anche una alleanza tra Socialdemocratici, Verdi e Liberali, nonostante le grandi differenze tra Spd e Verdi da un lato e Liberali dall’altro.
Chiunque formerà il governo, la sfida più grande è combattere la pandemia e le sue conseguenze. Finora l’industria tedesca sembra aver superato la crisi relativamente bene, anche grazie ai sussidi finanziari da parte dello Stato, ma molte piccole imprese - particolarmente nella ristorazione - e lavoratori autonomi rischiano il fallimento. Sono colpiti in particolare quelli che lavorano e vivono in condizioni precarie. È aumentata la disoccupazione di lunga durata. Sono loro che pagano la crisi. Ma sono anche i lavoratori in generale che hanno dovuto accettare redditi ridotti. La Sinistra chiede che non i lavoratori e le piccole imprese ma le grandi imprese e i ricchi paghino la crisi. Per questo chiede un’altra politica fiscale, che tassi i più i ricchi.
È ovvio che il cambiamento climatico e le sfide ecologiche determinino la politica. Tutti i partiti, tranne l’Afd che nega il cambiamento climatico causato dall’uomo, vogliono combatterlo, ma con politiche molto differenti. Mentre i Liberali e anche una gran parte dei Democristiani si affidano alle forze del mercato, i Verdi sostengono interventi statali e perseguono una modernizzazione ecologica dello sviluppo capitalistico. La Sinistra si impegna per una trasformazione sociale-ecologica superando anche i limiti di uno sviluppo capitalistico. La necessaria trasformazione ecologica dell’industria è una delle sfide più grandi per la politica tedesca.
In definitiva non ci sono dubbi, il panorama politico in Germania sta cambiando. L’era della Merkel è definitamente finita. La strategia politica dei Democristiani non è molto chiara. La destra chiede più influenza, però un’alleanza con i Verdi è sicuramente molto difficile. È certo che i Verdi avranno un peso maggiore nella politica tedesca. I Socialdemocratici, che hanno perso di credibilità negli ultimi anni, devono ridefinire la loro strategia anche se attualmente stanno guadagnando consensi. Questo vale anche per la Sinistra. La situazione attuale, in cui la pandemia ha reso evidente il deficit di una politica neoliberista, offre anche opportunità per una politica alternativa, che finora la Sinistra non è stata capace di cogliere.