Il 2020 è l’anno del 60esimo compleanno della Filcams. È un’occasione importante per una categoria dalla grande vivacità, definita spesso la piccola confederazione. Questa definizione nasce dalla varietà e diversità dei settori che in essa sono rappresentati. Il mondo dei servizi infatti copre settori ricchi (anche meno ricchi), e dall’enorme importanza strategica nel panorama economico del paese (commercio e terziario avanzato, mondo dell’informatica, grande distribuzione commerciale, appalti di servizi collegati al settore pubblico e al settore privato, tutto il mondo del turismo), e settori più deboli e molto spesso invisibili (tra cui portierato, colf, badanti, piccolo commercio, come parrucchieri ed estetiste). Insomma una categoria in cui la definizione di sindacato di strada è sempre stata pratica quotidiana; con le sue opportunità e le sue debolezze.
Questa caratteristica nasce dalla sua storia: un processo di fusione e implementazione successiva di settori e categorie della Cgil che erano collegate con il variegato mondo dei servizi.
Il primo congresso della Filcams, che si svolse a Roma nei giorni tra il 18 e il 21 marzo del 1960, sancì la fusione di due categorie: la Filcea (Federazione Italiana Lavoratori Commercio e Aggregati) e la Filam (Federazione Italiana Lavoratori Alberghi e Mense). Sono due categorie dalla storia antica: la Filcea ha infatti origine nel 1854 come società di mutuo soccorso tra commessi e impiegati del commercio. La Filam invece viene costituita nel congresso del 1911.
Dal punto di vista politico il percorso di unificazione iniziò due anni prima, quando, facendo seguito a un indirizzo del comitato esecutivo confederale del luglio del ‘57, che indicava il necessario rafforzamento delle strutture verticali, vennero identificate le ragioni dell’unificazione delle categorie dei servizi: la razionalizzazione organizzativa che rafforza le singole federazioni e il contributo alle politiche confederali, che solo categorie forti e autorevoli possono esprimere.
E’ interessante notare come questo primo congresso fondesse le due anime del mondo del commercio e del turismo ma non ancora quel mondo dei servizi diffusi a cui accennavo prima. Infatti la Filai (Federazione Italiana Lavoratori Ausiliari Impiego, cioè portieri, guardie giurate, domestici, imprese pulizia) aspettò fino al 1974 prima di aderire alla categoria unitaria del mondo dei servizi. Nel 1966 aveva aderito alla Filcams la Fiarvap (Federazione Italiana Agenti Rappresentanti, Viaggiatori e Piazzisti).
Il primo segretario nazionale della Filcams nel 1960 fu Alieto Cortesi, membro fino al mese di gennaio del 1960 della segreteria confederale. In una categoria, in forte anticipo sulle dinamiche occupazionali storiche, dalla già rilevante presenza femminile, non era presente una sola donna nella segreteria composta da quattro membri.
Nel mese di settembre del 2014 è stata eletta la nostra attuale segretaria generale: Maria Grazia Gabrielli. La prima segretaria donna della storia della Filcams. Cinquantaquattro anni di attesa, troppi per un mondo in cui la presenza femminile è centrale, sia per le problematiche lavorative che per la presenza di delegate e dirigenti di grande valore.
Oggi la Filcams è molto cresciuta sia nella capacità di elaborazione che di rappresentanza. Quel confine che il mondo dei servizi ha sempre dovuto percorrere, tra lavoro tipico e lavoro atipico, tra lavoro qualificato e lavoro a minor contenuto professionale, è parte fondamentale del dibattito politico e sindacale. Il mondo degli appalti, del commercio diffuso con le sue complessità, le frontiere dell’innovazione tecnologica e della necessaria capacità di rappresentanza delle diverse istanze rappresentano il bagaglio di esperienza che impone la crescente attenzione verso la nostra categoria.
Se riflettiamo sulla Carta universale dei Diritti e sul dibattito sulla contrattazione inclusiva di questi mesi, appare chiaro come la nostra sia categoria coinvolta pienamente dalle scelte politiche confederali. Il percorso avviato 60 anni fa è oggi quindi ancora nel pieno del suo cammino: il rapporto con i nuovi lavori e con le nuove modalità di operare nei lavori tradizionali, le politiche degli appalti che influenzano la vita delle persone: lavoratrici, lavoratori e utenti. Il tutto coniugato nella necessità di elaborare una nuova modalità di confronto e lavoro tra le categorie, con al centro la confederalità quale valore fondante del nostro stare assieme in Cgil.
Se la Filcams è la piccola confederazione, la nostra è una storia di unione e unificazione a dispetto della frammentazione attuale. Buon compleanno cara Filcams!