Torna la nave della legalità - di Cesare Caiazza

 

Dopo due anni di tagli governativi, nel 25° delle stragi di mafia ritorna la nave della legalità: migliaia di studenti in lotta contro la mafia.  

Il 22 maggio del 2014, nell’ambito delle iniziative di chiusura delle celebrazioni per il 120° anniversario della Cgil di Civitavecchia, intervenuto l’anno prima, donammo una targa al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e alla Presidente della Commissione Antimafia, Rosi Bindi, in occasione della partenza di una delle “navi della legalità” dal porto di Civitavecchia (l’altra partiva da quello di Napoli). Sulle navi – insieme a molti rappresentanti delle istituzioni – migliaia di ragazzi, provenienti da tutte le parti d’Italia, salivano per recarsi a Palermo, dove il giorno successivo si sarebbero svolte molte manifestazioni per ricordare le stragi di Capaci e di Via d’Amelio, nelle quali persero la vita Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo; gli uomini e le donne delle loro scorte, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano.

La partenza dal porto di Civitavecchia fu un momento toccante, segnato dalle voci “contro la mafia e per la legalità” dei giovani studenti che testimoniavano come la “memoria” può e deve vivere sulle gambe delle nuove generazioni: per non dimenticare, per non abbassare la guardia contro la mafia, per costruire un futuro di legalità.
L’anno successivo, dopo oltre dieci anni (dal 2002, decennale delle stragi avvenute nel 1992, erano sempre partite) le navi della legalità, con le gigantografie dei volti di Falcone e Borsellino sul portellone di poppa, non salparono. Il governo decise di “risparmiare” sul progetto finanziato dal ministero dell’Istruzione, limitando la partecipazione degli studenti a quelli della sola Sicilia.

Così è stato anche nel 2016. Le navi furono considerate un “costo troppo esoso”.

Quest’anno, in occasione del venticinquesimo anniversario delle stragi, torna una delle due navi della legalità per portare circa mille giovani studenti, provenienti da tutte le parti d’Italia, a Palermo dove sono previste molteplici iniziative organizzate dalla Fondazione Falcone con il contributo del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e della la Rai.

La Motonave Splendid Gnv (Grandi navi veloci), messa a disposizione gratuitamente dalla Snav, salpa dal porto di Civitavecchia alle ore 21,20 di lunedì 22 maggio.

C’è da auspicare che si tratti di un’inversione di rotta, dettata dalla comprensione di come la lotta contro le mafie e per la legalità – che può essere vincente partendo proprio dalla sensibilizzazione e dalla partecipazione dei giovani – non può essere annoverata tra le cose da “tagliare” per far quadrare i conti pubblici.

Tra i tanti momenti che segnano le manifestazioni a Palermo merita una menzione particolare uno degli stand, animato proprio da studenti, che, nell’ambito di un percorso formativo e didattico, hanno approfondito la storia di Lilia Pipitone, figlia di un boss, uccisa nel 1983 perché si era ribellata al padre e alla mafia. Un’iniziativa che richiama anche il tema attuale ed intollerabile della violenza sulle donne.

Nelle targhe che la Cgil “Roma Nord Civitavecchia” donò al Presidente della Repubblica e alla Presidente della Commissione antimafia, c’era scritto: “Lavoro e Legalità”.

Perché la mafia e l’illegalità si battono partendo da politiche per la piena occupazione, per i diritti, per superare quelle forme di sfruttamento che, spesso, rappresentano fonte di guadagno illecito per organizzazioni criminali.

La mafia e la criminalità si battono se si smette di pensare al lavoro, alla cultura, al sapere e alla memoria come “costi” che possono essere tagliati per far quadrare i bilanci.

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