Avevano notato le prime difficoltà di piccole e grandi tipografie, alcune con tradizione secolare, a cui ci si rivolgeva per farsi fare biglietti di auguri, da visita, partecipazioni di matrimonio, rilegatura di ogni sorta di libro compresa la tesi di laurea, anche volantini e depliant pubblicitari. Allora i tipi di quella che è oggi la Pixartprinting hanno pensato bene di utilizzare la rete, entrando nell’e-commerce e specializzandosi nella fornitura online di servizi di stampa in tutti i formati. Spaziando dal piccolo (riviste, cataloghi, cartoline, adesivi, etichette) al grande (riproduzioni alta risoluzione, poster) fino al packaging e alle stampe su tessuto.
Gli affari sono andati bene. E quando la pandemia ha fatto diminuire le commesse perché i ristoranti erano chiusi e non avevano bisogno di menù, e non era possibile distribuire i depliant pubblicitari nelle buche delle lettere, si sono dimostrati anche elastici. “Abbiamo riconvertito competenze e macchinari per avviare una linea di produzione che dal marzo 2020 non conosce soste: mascherine in tessuto e visiere per proteggere bocca e naso dal virus più insidioso che si conosca da un secolo a questa parte”, ricorda Stefano Darin. Quando si dice fare di necessità virtù.
Delegato sindacale, con in tasca la tessera della Slc Cgil, Darin in quella primavera surreale è passato dalla contrattazione integrativa aziendale di secondo livello a discutere di cassa integrazione. “Periodo veramente faticoso - sottolinea - che per fortuna abbiamo superato”. Fondata 26 anni fa a Marghera (Venezia), oggi la Pixartprinting è di proprietà di una multinazionale olandese. “Ci siamo trasferiti a Quarto d’Altino nel veneziano in un sito più grande e più adatto alle nostre esigenze. Nel 2010 eravamo solo 80 addetti, ora siamo 800, in uno spazio di 35mila metri quadri. C’era un unico capannone, adesso sono quattro. Il salto tecnologico è stato importante”.
Darin ha 42 anni ed è uno dei ‘vecchi’ della tipografia, la sua è la memoria storica di una felice esperienza imprenditoriale. “Tecnicamente è una tipografia - spiega - ma la sua particolarità è che vende solo ed esclusivamente online. Tanto da risultare tra le più grandi realtà dell’e-commerce manifatturiero italiano”. I numeri sono quelli di un’azienda importante: oltre 800 dipendenti, 900mila clienti attivi in tutta Europa e una media di 12mila lavorazioni al giorno. Quello di Quarto d’Altino, in via Primo Maggio, è oggi lo stabilimento più grande della Pixartprinting. Un secondo è a Lavis, in provincia di Trento, e uno si trova a Tunisi.
L’azienda lavora con 15 Paesi europei, tra cui Francia (il secondo mercato di riferimento), Spagna, Regno Unito, Portogallo, Germania, Belgio, Svizzera e Svezia. “Lavoriamo insieme ai nostri clienti offrendo un servizio di stampa digitale online anche nel giorno di ventiquattro ore”, precisa Darin. L’esperienza ventennale nel settore grafico si specchia in un catalogo di prodotti in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. “Si va dalle stampe su tela alla pubblicazione di libri. Tutto on line. Siamo nell’internet delle cose”.
Come ogni rosa, anche la Pixartprinting ha le sue spine. “Solo grazie alla nostra attività in fabbrica siamo riusciti ad avere quasi tutti tempi indeterminati. C’è qualche stagionale, perché il nostro lavoro è soggetto ad alcuni picchi di produzione, pensa solo ai calendari per il nuovo anno. Ma sono pochi, e ne siamo soddisfatti”. Altro fiore all’occhiello dell’azienda sono la sua multiculturalità e la sostanziale parità di genere. “Le mie colleghe svolgono le stesse mansioni dei colleghi, anche le più faticose. Non ci sono distinzioni di ruoli e di stipendi. Anche questa è una ricchezza”.
Nell’agosto 2020 una brutta storia di razzismo ha portato agli onori della cronaca, suo malgrado, la Pixartprinting. Davanti ai cancelli dello stabilimento infatti apparve sull’asfalto la scritta razzista ‘niggers go home’. I media locali rilanciarono l’immediata risposta dell’azienda, dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali che il giorno seguente, dopo aver cancellato le offese, affissero tre striscioni inneggianti alla diversità e all’accoglienza. ‘Siamo orgogliosi di accogliere così tante diversità’. ‘Diversità significa ricchezza’. E ancora: ‘Pixartprinting = passione, innovazione, fiducia. Inclusione’.
Il 16 dicembre scorso, il giorno dello sciopero generale, Darin e una delegazione della Pixartprinting erano a manifestare a Milano. “Si parla sempre della necessità della crescita, non sarebbe male pensare anche a consolidare quello che abbiamo”. Adelante con juicio, avanti con giudizio, è il consiglio del giovane ma già esperto sindacalista, operatore di prestampa, addetto al controllo e alla normalizzazione dei file. Si lavora a ciclo continuo, h 24, in un microcosmo ben organizzato, con una bassa età media degli addetti, che fa onore al made in Italy di qualità.