Attualità dello Statuto dei Lavoratori. Anche verso le cooperative - di Paolo Grasso

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Il Tribunale di Firenze accerta il comportamento antisindacale, ex art. 28, della Cooperativa sociale Insieme.

Il 20 maggio 1970 nasce lo Statuto dei lavoratori. Frutto delle rivolte agrarie siciliane e dell’autunno caldo del 1969. Rimane scolpito il ricordo del discorso con cui il ministro del Lavoro e della Previdenza sociale Giacomo Brodolini nel municipio di Avola (in provincia di Siracusa), dopo aver reso omaggio a Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona, i due braccianti uccisi il 2 dicembre 1968 durante una manifestazione contro le gabbie salariali e il caporalato, lanciò la proposta dello Statuto dei Lavoratori.

Una legge, la 300 del 1970, che anche se a molti sembra desueta è, a distanza di oltre cinquant’anni, ancora utile e attuale. Il suo articolo 28 ha consentito alla Funzione pubblica di Firenze, seguita dagli avvocati Andrea Stramaccia e Lorenzo Calvani, di ricorrere contro la Cooperativa sociale Onlus Insieme. Il ricorso, depositato il 29 settembre 2022, si riferiva all’appalto per la gestione dell’assistenza scolastica educativa degli studenti con disabilità, all’accompagnamento e vigilanza per il trasporto scolastico, e allo sportello psicologico in ambito scolastico del Comune di Montespertoli, piccolo centro in provincia di Firenze.

Veniva addebitato alla Cooperativa Insieme di aver deliberatamente e insistentemente rifiutato il dialogo con il sindacato, in questo modo non rispettando la procedura di cui all’articolo 37 del contratto collettivo nazionale di lavoro cooperative sociali, e in particolare non forniva le informazioni richieste né in tempo utile, né successivamente a garanzia della tutela occupazionale e della qualità del servizio in appalto.

Non solo, la cooperativa aveva inviato formale diffida alla Funzione pubblica con una missiva del 18 settembre 2022, nella quale l’azienda subentrante ha affermato di non essersi sottratta al confronto, avendo dialogato con la Uil, riservandosi di agire in sede civile e penale nei confronti della sigla sindacale e del funzionario.

Il 14 novembre 2022 il Tribunale di Firenze, Sezione Lavoro, ha accertato e dichiarato il carattere antisindacale il comportamento della Cooperativa Insieme, consistito nelle omesse informazioni di cui all’art. 37 Ccnl Cooperative sociali, e nel mancato esame congiunto della procedura di cambio appalto con la Funzione pubblica Cgil di Firenze. Il tribunale ha quindi imposto la cessazione di questa attività antisindacale, e condannato la cooperativa al pagamento delle spese legali.

La vittoria in tribunale per la Funzione pubblica Cgil è un tassello di un quotidiano lavoro sui cambi appalto nel territorio dell’Empolese Valdelsa. Un lavoro costante che non sarebbe possibile senza il contributo dei rappresentanti sindacali aziendali. La situazione economica non rosea dei bilanci degli enti appaltanti, e una politica ventennale tesa allo smantellamento sistematico del sistema pubblico, stanno infatti portando sempre più ad una esternalizzazione dei servizi pubblici, e di conseguenza alla precarizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici interessate. Nonostante i grandi passi avanti fatti con la contrattazione di anticipo, purtroppo sono ancora la maggioranza i lavoratori e le lavoratrici che subiscono, anche in appalti pubblici, il sottoinquadramento contrattuale. Inoltre, alle continue richieste di aggiornamento professionale, non corrisponde un adeguato stipendio.

Se a questo si aggiunge che circa l’80% del personale interessato è donna, la questione salariale assume anche una battaglia di genere per l’equiparazione delle retribuzioni. Non va poi dimenticato che il loro lavoro, spesso usurante, garantisce servizi pubblici essenziali legati all’istruzione e alla sanità. Sono tutti questi i motivi che ci spingono ad una maggiore attenzione nei cambi di appalto, avendo come bussola la legalità e l’avanzamento collettivo delle condizioni di lavoratori e lavoratrici.

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