Enzo Lanini, maestro, sindacalista, comunista - di Gian Marco Martignoni e Andrea Montagni

Con la fine del mese di giugno ci ha lasciato il compagno Enzo Lanini (classe 1938), un compagno con doti non comuni sia sul piano organizzativo che su quello intellettuale, da sempre, a partire dall’esperienza di Charta ‘90, militante e dirigente della sinistra sindacale in Cgil.

Entrato subito nel mondo della scuola in qualità di maestro elementare, diventò membro, dal 1964 al 1973, della segreteria provinciale della Cgil di Lucca, per poi proseguire la sua attività, dal 1974 al 1983, come coordinatore del Consiglio Unitario di Zona Val di Serchio, organizzando in particolare i lavoratori figurinai e cartai.

Successivamente, dal 1984 al 1996, è nominato responsabile della Federconsumatori per le leghe territoriali di Lucca, Viareggio, Pistoia, Massa. Dal 1983 al 1996 assunse anche l’impegno per la Filef di organizzatore volontario degli emigranti italiani all’estero, oltre che lavorare per il decollo dei primi Uffici stranieri della Cgil della Toscana.

Da comunista esemplare entrò a far parte dell’Istituto di Studi Comunisti “Emilio Sereni” a Cascina, ma è stato anche un grande organizzatore culturale: dal 1983 a Montefegatesi di Bagni di Lucca ogni anno è stato promotore della Mostra Storica dell’Emigrazione, raccogliendo e curando memorie e testimonianze di emigranti e lavoratori.

Al contempo, dopo aver fondato il Centro Documentazione per la storia dell’emigrazione, del Movimento operaio e contadino, ha pubblicato più di una ventina di volumi, che sono la plastica dimostrazione della sua incredibile capacità di unire il lavoro intellettuale con il mondo della prassi quotidiana.

Da marxista non dogmatico Lanini è stato uno studioso sia di György Lukacs che di Antonio Gramsci, al quale nel 2017 ha dedicato lo splendido libro “Il Mondo oggi con le lenti di Gramsci” (Centro Documentazione per la storia dell’emigrazione, della Resistenza, del Movimento operaio e contadino, Filef Lucchese, 2018).

Vantava anche un rapporto fraterno con il filosofo marxista e lucchese Cesare Luporini, che in un convegno nella sua città del 1985 sul tema “Innovazioni tecnologiche e Marxismo”, con la partecipazione di Sergio Garavini e Maria Turchetto, aveva sollecitato “profeticamente” la platea a trovare in Marx il valore dell’impegno di programmazione e di pianificazione di un diverso e appropriato intervento umano nella natura e nella scienza, per concretizzare i valori del comunismo e lo sviluppo armonioso di tutta la vita naturale (il bel ricordo di Luporini è contenuto nel libro del 2016 “Dalla Resistenza alla Repubblica fondata sul lavoro”).

Lanini, inoltre, per mantenere il collegamento con decine e decine di compagni e compagne della sua provincia, che ha incontrato dentro e fuori ai cancelli in molteplici lotte di fabbrica, ha artigianalmente redatto con cadenza mensile per quarantasei anni un “Bollettino della Società civile”, che all’insegna della contro-informazione è giunto nel giugno di quest’anno al numero 505.

Infine l’ultimo suo libro, editato nel novembre del 2023, è titolato non a caso “PassaParola” (Centro culturale Il Lavoratore e la lotta per la Costituzione: bollettino della società civile, a. 45, n. 503, novembre-dicembre 2023) in onore della costante lotta per l’applicazione integrale della Costituzione repubblicana, riprendendo l’insegnamento di Salvatore D’Albergo.

Un abbraccio alla moglie Maddalena e a tutta la sua famiglia.

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