Le guerre in Europa e nel Medio Oriente hanno conseguenze pesanti ed inimmaginabili sul piano economico, sociale e ambientale, sulle condizioni di vita e di lavoro di milioni di persone. Va applicata la nostra Costituzione antifascista che ripudia la guerra.
La “superiore civiltà” occidentale è bellicista, corresponsabile delle guerre e dei crimini nel cuore dell’Europa, degli orrori e delle persecuzioni verso il popolo palestinese e gli immigrati.
Senza Pace non ci sono diritti, giustizia sociale, transizione ecologica, progresso civile, né un futuro degno per noi e per le nuove generazioni. Non c’è difesa dell’ambiente: l’allarme rosso lanciato dagli scienziati sulla grave crisi climatica rimane inascoltato dalla politica e dal sistema produttivo. La guerra è, sarà sempre più dirimente. La Cgil è mobilitata per la Pace, non si arrende, contrasta i sentimenti di impotenza e di rassegnazione che penetrano anche nel nostro popolo.
Il 27 febbraio scorso l’Assemblea Generale Cgil ha votato a stragrande maggioranza un ordine del giorno nel quale, con l’obiettivo strategico di ribaltare il modello sociale, si indica la continuità della mobilitazione, degli scioperi e delle iniziative realizzate dalla Cgil insieme alla Uil e a tante associazioni in difesa della democrazia, contro le scelte istituzionali, economiche e sociali del governo di destra, classista, liberista e oscurantista. Lavoro Società ha votato a favore del documento finale, con una propria dichiarazione, a sostegno della mobilitazione generale e di categoria per i diritti sociali e civili, per un lavoro dignitoso, per il rinnovo e la difesa dei Ccnl, per la sicurezza nei posti di lavoro, per la redistribuzione della ricchezza e un fisco progressivo.
Il 26 marzo, nella riunione dell’Assemblea Generale Cgil, ci confronteremo sulla situazione generale, sulle leggi di iniziativa popolare, i quesiti referendari, i tempi e le modalità della raccolta di milioni di firme certificate. La Cgil promuove un percorso molto impegnativo sul piano organizzativo, che richiede a iscritte e iscritti, delegate e delegati, pensionate e pensionati una disponibilità generosa e consapevole ad essere protagonisti ai banchetti, alle mobilitazioni, agli scioperi che si realizzeranno nei prossimi mesi: dallo sciopero e dalla manifestazione nazionale in difesa della salute e della prevenzione, del sistema sanitario e scolastico pubblici, alla manifestazione di Napoli del 25 maggio, all’iniziativa del 22 aprile “Belle Ciao”, che celebrerà a Firenze il 70° anniversario della prima Conferenza nazionale della donna lavoratrice promossa dalla Cgil.
Cambiare il modello sociale e di sviluppo sempre più insostenibile e fallimentare è il nostro impegno strategico: per realizzarlo occorre riconquistare coscienze, consenso e costruire i rapporti di forza nella società e tra capitale e lavoro. La strada intrapresa è lunga e per nulla facile. Va percorsa con spirito di servizio e di ricerca dell’unità possibile e necessaria, costruendo alleanze sociali e associative strategiche e non contingenti. Occorre avere consapevolezza che il consenso, i risultati, il voto politico e referendario si costruiscono e si conquistano nella società, nel paese reale prima che nelle urne.
La Cgil è in campo con la concretezza della sua autonoma agenda politico-sindacale, con i suoi valori e il richiamo ai principi costituzionali, con la forza, la determinazione e la militanza delle sue iscritte e dei suoi iscritti.