A novembre potrebbe verificarsi la più grande giornata di azione internazionale coordinata in Amazon?
Sebbene il Giorno del Ringraziamento sia una festività solo statunitense, il giorno successivo, noto come Black Friday, viene celebrato in molti Paesi come l’apertura della stagione dello shopping natalizio. Per questo motivo, nel 2017 tre federazioni sindacali italiane lo hanno scelto come giorno strategico per scioperare nel centro di distribuzione da un milione di metri quadrati di Amazon a Castel San Giovanni, vicino a Piacenza, nel Nord Italia. Sebbene ci fossero state alcune mobilitazioni precedenti presso Amazon in Germania, questo è stato uno dei primi scioperi di Amazon in Europa e, di fatto, ovunque.
Le azioni italiane e i successivi scioperi di Amazon in Germania e Polonia sono stati di grande ispirazione per noi. Ritenevamo che avrebbero contribuito a motivare una maggiore organizzazione dei lavoratori negli Stati Uniti, e così abbiamo iniziato a sollecitare i giovani attivisti a trovare lavoro in Amazon.
Dal 2017 sono aumentate le azioni internazionali coordinate contro Amazon. Nel 2019, Uni Global Union e Progressive International hanno lanciato ‘Make Amazon Pay’, una coalizione che riunisce oltre 70 sindacati, organizzazioni della società civile, ambientalisti e osservatori fiscali. Le richieste unificanti della coalizione sono che Amazon paghi i suoi lavoratori in modo equo e rispetti il loro diritto di aderire ai sindacati, che paghi la sua giusta quota di tasse, e che si impegni per una reale sostenibilità ambientale.
Lo scorso novembre si sono svolte azioni di punta in 25 Paesi del mondo. Tuttavia, in passato la partecipazione di sindacati e organizzazioni negli Stati Uniti è stata a dir poco modesta. Ma i successi organizzativi presso le strutture di Amazon - tra cui la vittoria di un voto del National Labor Relations Board in un Centro di distribuzione di Staten Island in aprile - e i numerosi scioperi per i salari e le condizioni di lavoro nelle strutture di Amazon dal Maryland alla California, riflettono un nuovo spirito di militanza sindacale negli Stati Uniti. Sulla base di questa opportunità, Uni Global ha recentemente convocato una riunione di organizzatori e leader sindacali di Amazon, per iniziare a pianificare le azioni del Black Friday negli Stati Uniti. Speriamo che questo porti a scioperi e manifestazioni di alto profilo presso le strutture di Amazon negli Stati Uniti il 25 novembre.
Oltre all’aumento sostanziale dell’organizzazione dei lavoratori in Amazon, altri fattori potrebbero contribuire a un sostegno e a una partecipazione più ampi alle azioni del Black Friday negli Stati Uniti quest’anno: i Teamsters hanno già avviato una campagna contrattuale per i loro 340mila iscritti all’Ups; i membri dell’International Longshore and Warehouse Union (Ilwu), il sindacato dei lavoratori portuali della costa occidentale, stanno lavorando senza contratto mentre proseguono le trattative con la Pacific Maritime Association; i lavoratori delle ferrovie stanno votando sugli accordi nazionali negoziati con le grandi ferrovie merci. Inoltre, i membri della Brotherhood of Maintenance of Way Employees, il terzo più grande sindacato ferroviario, hanno appena votato per respingere il contratto e potrebbero scioperare già il 19 novembre. Sono in corso le votazioni dei due sindacati più grandi, che rappresentano gli ingegneri e i conduttori. Se gli iscritti voteranno per respingere questi accordi, potrebbe verificarsi una importante interruzione del lavoro che interesserebbe il 40% del Pil statunitense che viaggia su rotaia.
L’aumento del sostegno ai sindacati in generale - grazie alla coraggiosa organizzazione dei lavoratori di Starbucks e Amazon, agli scioperi dei lavoratori di Nabisco, Frito-Lay, Kellogg’s e John Deere, e al rispetto per il ruolo dei lavoratori essenziali durante la pandemia - significa che le proteste del Black Friday saranno percepite come parte di un movimento sindacale molto più ampio. Questi sviluppi combinati potrebbero portare a una stagione di picco delle lotte, in cui i lavoratori della logistica di molte aziende dell’intero settore entrano in azione insieme?
Immaginate gli autisti e i magazzinieri dei Teamsters che protestano nei capannoni dell’Ups e poi marciano verso le vicine strutture di Amazon per sostenere le proteste dei lavoratori. Oppure i lavoratori portuali e ferroviari che portano il loro messaggio ai lavoratori delle strutture intermodali che gestiscono le merci di Amazon. Oppure migliaia di lavoratori dei magazzini e delle consegne di aziende più piccole che utilizzano il Black Friday come un’opportunità strategica per mettere in evidenza il loro potere nella catena di fornitura e iniziare a formare i propri sindacati.
Sebbene questo possa essere solo un sogno per questo novembre, è la direzione verso cui si sta dirigendo il movimento sindacale. Per ora, è realistico immaginare che le lotte di alta stagione negli Stati Uniti si intreccino bene con le attività di ‘Make Amazon Pay’ in tutto il mondo.