Un mercato del lavoro da vigilare - di Matteo Ariano

Il seminario Cgil “Qualità del sistema produttivo e qualità del lavoro. Cosa serve al Paese?”, di analisi del rapporto sulla vigilanza 2017.  

Lo scorso 3 maggio si è svolto, presso la Sala Di Vittorio della Cgil, un seminario per discutere sul rapporto sulla vigilanza 2017 elaborato dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro (Inl), dal titolo: “Qualità del sistema produttivo e qualità del lavoro. Cosa serve al Paese?”. L’evento è stato organizzato dalla confederazione nazionale, con la collaborazione della Funzione pubblica Cgil, e ha visto la partecipazione delle categorie (Filcams, Fillea, Flai, Nidil). Le conclusioni sono state affidate alla segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso.

E’ importante sottolineare come la Cgil sia stata la prima organizzazione sindacale ad aver organizzato un evento del genere, un fatto riconosciuto da tutti i partecipanti. La segretaria generale, nel corso del suo intervento conclusivo, ha ritenuto utile precisare che un simile seminario, teso ad analizzare a livello confederale i dati della vigilanza sul mercato del lavoro, dovrà avere una sua stabile strutturazione periodica, così da poter avere costantemente un quadro globale dei fenomeni.

La presenza del direttore generale dell’Inl, Paolo Pennesi, è servita in particolare per sviscerare le diverse irregolarità che l’attività ispettiva ha riscontrato, che non comprende il solo lavoro nero, ma si è concentrata sulla destrutturazione del mercato del lavoro e del rapporto di lavoro. Il dilagante fenomeno delle esternalizzazioni, ad esempio, prima tipico delle grandi società, viene ora riscontrato in modo sistematico anche nelle piccole imprese e nelle micro imprese. C’ è stata, perciò, convergenza sulla necessità di intervenire a livello normativo sulla depenalizzazione dell’appalto illecito, in quanto l’effetto immediato di quella modifica legislativa è stato un forte aumento delle irregolarità.

Altro elemento di impatto ha riguardato l’analisi della coincidenza fra imprese illegali e imprese irregolari, che ha evidenziato come il fenomeno riguardi in particolare le società di capitali, con migliaia di società sequestrate e il conseguente coinvolgimento di ben ventimila lavoratori. Ci si è poi soffermati anche sulla vigilanza in materia di salute e sicurezza, per evidenziare la necessità di un raccordo fra l’attività delle Asl e la vigilanza svolta dagli organi statali.

Il tema delle irregolarità nel mercato del lavoro richiama, peraltro, all’assenza di una vera cultura del lavoro nel mondo imprenditoriale italiano: il modo più semplice e veloce per agganciare la ripresa da parte di molte aziende, infatti, è stato quello di ridurre le retribuzioni dei lavoratori e di aumentare l’orario di lavoro.

Un approfondimento ha riguardato anche le varie criticità che riguardano l’IspettoratoNazionale del Lavoro che, a distanza di circa due anni dalla sua costituzione, stenta ancora a funzionare. E’ stato così evidenziato che, se già a livello legislativo la riforma fosse stata meglio architettata, molti dei problemi ora esistenti non si sarebbero posti. Si è contestata ancora una volta la scelta di costituire un ente simile “a costo zero”, mentre sarebbero necessari investimenti in risorse umane e strumentali, così come si è notato che un diverso assetto della governance avrebbe potuto meglio chiarire il rispetto delle specifiche competenze.

Come organizzazione sindacale abbiamo ribadito la necessità di una maggiore collaborazione con gli organi deputati alla vigilanza, sulla scorta di esperienze positive come quella degli osservatori sulla cooperazione, ovvero sul caporalato, perché in questo modo si potranno anche socializzare pratiche utili al contrasto delle illegalità. Sul sito della Fp Cgil è disponibile una parte degli interventi tenuti nel corso della giornata.

https://www.fpcgil.it/2018/05/10/seminario-su-rapporto-ispettorato-naz-lavoro-gli-interventi/

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