Alla fine l’invasione c’è stata: decine di migliaia di persone hanno manifestato a Macerata in un corteo pacifico, multietnico, solidale, democratico per dire no al terrorismo e alla violenza fascista e razzista che ha colpito brutalmente sei inermi cittadini e l’intera comunità cittadina e nazionale. Bisogna davvero ringraziare le donne e gli uomini che hanno respinto con determinazione l’assurda pretesa del sindaco di Macerata e del ministro dell’interno di “sospendere” ogni manifestazione, mettendo sullo stesso piano gli inammissibili e incostituzionali assembramenti di Forza nuova e Casa Pound e la legittima mobilitazione democratica in difesa di valori costituzionali così pesantemente violati dal fascio-leghista Traini e dai suoi sostenitori politici. Che – come ribadito ancora nelle numerose manifestazioni di sabato 10 febbraio – non hanno diritto di esistere come forze organizzate secondo la nostra Costituzione e le nostre leggi.
Seminascosta in un take d’agenzia - in cui l’asse portante è “Il debito italiano è cresciuto ancora nel 2017, in valore assoluto lo stock è aumentato di oltre 36 miliardi di euro” (in proposito su queste pagine interviene Marco Bersani di Attac) – ecco la notizia che l’Ufficio di valutazione impatto del Senato ha scattato una fotografia del benessere degli italiani, “che sarà misurato negli indicatori Bes nel prossimo Def”. Il Def è il Documento di economia e finanza. Ma è il Bes, il “benessere equo e sostenibile”, che riveste un interesse particolare, in un’epoca di trapasso fra l’ortodossa economia “quantitativa”, e le pulsioni “qualitative” che muovono una parte sempre più consistente delle società contemporanee.
Finalmente firmata all’Aran, il 9 febbraio, l’ipotesi d’intesa sul primo contratto dell’Istruzione e Ricerca, alla fine di una trattativa no-stop durata circa 18 ore. Dopo un blocco totale di circa dieci anni, durante i quali sono imperversati gli interventi legislativi sul lavoro pubblico, come il decreto legislativo 150/2009 o la legge 107/2015, siamo riusciti a riconquistare il contratto di lavoro e a rimettere al centro il ruolo negoziale del sindacato confederale e della nostra Flc Cgil.
Bentornato contratto. Salutano così il nuovo contratto i Vigili del Fuoco: dopo nove anni finalmente si torna a parlare di contrattazione, diritti e tutele. La “maratona del lavoro pubblico per cambiare la pubblica amministrazione”, lanciata dalla Funzione pubblica Cgil, prosegue e, dopo la sottoscrizione del ccnl delle Funzioni centrali, consegue un altro importante risultato, rinnovando anche quello dei Vigili del Fuoco.