L’attentato terrorista di stampo fascista e razzista compiuto sabato scorso a Macerata contro inermi cittadini, individuati e colpiti per la loro appartenenza etnica, richiede una ferma risposta democratica e di massa, come abbiamo sempre fatto, nella storia del movimento sindacale e democratico italiano, di fronte ad ogni atti violento, stragista e ad ogni azione dichiaratamente eversiva.
L’accettazione di significative associazioni di sospendere la partecipazione alla manifestazione indetta, che comunque si terrà sabato a Macerata, costituisce una decisione sofferta ma sbagliata perché accoglie – pur con un intento di doveroso rispetto istituzionale – una erronea e anticostituzionale richiesta del Sindaco e accetta il grave errore politico del Prefetto e del Ministro dell’Interno.
Si arriva di fatto, a mettere sullo stesso piano le illegittime manifestazioni di formazioni fasciste e razziste, da sciogliere secondo l’ordinamento costituzionale, e la doverosa e necessaria mobilitazione democratica in difesa dei valori costituzionali e in solidarietà con le vittime dell’attentato.
Persone innocenti abbandonate a se stesse, rese invisibili per giorni, per opportunismo elettorale e colpevole indifferenza da parte delle istituzioni democratiche e delle forze politiche, vittime a cui va la nostra vicinanza e attiva solidarietà.
E’ una deriva democratica sottovalutata, contro la quale non si può essere indifferenti o complici.
Nella società civile e democratica ci sono gli anticorpi per fermare l’onda nera che sta invadendo il nostro tessuto democratico.
Fascismo e razzismo vanno denunciati, riconosciuti e combattuti con determinazione sul piano culturale e politico, con la mobilitazione, la forza della ragione e i valori della nostra Costituzione repubblicana.
Siamo certi che la Cgil, per sensibilità e storia, insieme alle altre organizzazioni democratiche e antifasciste, Anpi, Arci, Libera, organizzeranno a breve, in tutta Italia e a Macerata, la necessaria mobilitazione popolare e democratica, contribuendo da subito ad evitare che nel vuoto della risposta civile e democratica la comunità di Macerata possa diventare campo libero per le scorribande di ogni tipo di fascismo e razzismo, per il disorientamento e l’indifferenza che possono alimentarsi da un vuoto di iniziativa democratica.
Coordinamento nazionale Lavoro Società, sinistra sindacale confederale CGIL
Roma, 8 febbraio 2018