Care compagne, cari compagni, faccio questa dichiarazione di voto rispetto alla proposta di elezione della segreteria regionale dello Spi Lombardia a nome delle compagne e dei compagni che si riconoscono collettivamente nella sinistra sindacale confederale, nella sensibilità e nell’aggregazione confederale “Lavoro Società- Per una Cgil Unita e Plurale”. La proposta che viene consegnata all’Assemblea Generale dello Spi è una proposta che, nei fatti, assume una connotazione “monocolore”, essendo non comprensiva del pluralismo che storicamente rappresentiamo e neppure dell’articolazione plurale emersa nella fase congressuale.
Sosteniamo questa opinione poiché nella scorsa segreteria vi era una rappresentanza plurale che vedeva il riconoscimento della nostra sensibilità; mentre ora non solo si fa a meno del pluralismo estromettendoci ma anche disconoscendo il modello unitario e plurale di cui il nostro collettivo organizzato all'interno della maggioranza è portatore. Non siamo stati né contattati né ascoltati durante la fase di scelta della proposta da formulare. Il pluralismo programmatico e di merito sindacale, non quello di struttura o di cordate indefinite, rimane ricchezza e risorsa in una organizzazione democratica che fonda la sua storia sul libero confronto, sulla rappresentanza dei pluralismi, a partire da quello di genere, anche nella costituzione dei gruppi dirigenti, dando valore e riconoscimento, sempre, alla qualità, all’esperienza e alle competenze di ogni candidata/o.
Il congresso Lombardo Cgil e dello Spi si sono conclusi positivamente ma la legittima articolazione plurale delle posizioni emerse sul piano progettuale e di merito sindacale, come sulla candidatura del Segretario generale CGIL, sono ancora ben presenti. Ricomporre e superare le divisioni è scelta comune, ricercare la sintesi politica e l’unità un impegno di tutti, per questo tenere conto delle sensibilità e dei pluralismi presenti ed emersi nella fase congressuale avrebbe dovuto essere una scelta obbligata da parte di chi ha formulato la proposta della nuova segreteria.
Un esecutivo pienamente rappresentativo avrebbe dovuto, a nostro parere, tenere conto delle varie sensibilità e delle competenze ed esperienze espresse nello Spi Lombardo. Siamo invece in presenza di un disconoscimento e un vulnus di rappresentanza nella nostra importante categoria regionale. Il pluralismo programmatico di cui può vantarsi la Cgil, del quale siamo parte integrante, non vuole trasformare la lotta politica in rottura ma costruisce unità e sintesi avanzate che affermano una collegialità vera costruita sul merito sindacale e sul senso di appartenenza.
Per tutto quanto sin qui sostenuto, ci corre l’obbligo, con correttezza e lealtà che ci sono propri, di esprimere il nostro dissenso con un voto di astensione alla proposta formulata della nuova segreteria SPI Lombardia. Non viene meno ovviamente il nostro riconoscimento al nuovo gruppo dirigente che sarà eletto né il nostro impegno, nella confederazione e nella categoria, per riaffermare e rinnovare una CGIL unita e plurale, capace di rappresentare sempre di più le pensionate, i pensionati, i giovani e il mondo del lavoro di ieri e di oggi.
Cavenago 5 Aprile 2019