Assemblea nazionale unitaria di delegate e delegati di commercio, grande distribuzione, turismo e servizi.
La mobilitazione della Filcams Cgil continua. A Roma, il 22 novembre scorso, 800 delegate e delegati si sono ritrovati per l’assemblea intersettoriale unitaria del mondo del terziario: commercio, grande distribuzione, turismo e servizi alle imprese e alle persone rappresentate da chi lavora e fa sindacato nella propria azienda. Questo appuntamento è il secondo organizzato unitariamente dalle categoria di Cgil Cisl Uil del terziario, dopo la grande assemblea di Bologna dello scorso luglio.
La riunione si è aperta con la relazione di Fabrizio Russo, segretario generale della Filcams, che ha indicato la rotta verso lo sciopero di tutto il mondo dei servizi del 22 dicembre prossimo. Un appuntamento non più rinviabile: in questi lunghi mesi di trattativa e durante l’avvio della fase di mobilitazione la grettezza degli atteggiamenti padronali si è resa sempre più evidente. Russo ha usato un’espressione potente nella sua relazione: è venuta meno la grammatica della civiltà. Questa frase indica la necessità di una reazione collettiva, coesa, unitaria e politicamente forte.
In discussione oggi non sono soltanto gli elementi economici o normativi di un rinnovo contrattuale, ma le basi stesse del modello di relazioni sociali che si vuole praticare: un modello che si basi su una grammatica condivisa, oppure uno in cui gli interessi economici sono totalmente e inesorabilmente asserviti al potere imprenditoriale.
E’ questa la profonda idea che accomuna oggi le tre federazioni di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs: non si può accettare un modello economico in cui manca il rispetto e l’equilibrio degli interessi. Uno scontro di classe che tutte le associazioni padronali del mondo del terziario sembrano voler giocare con una sola voce e un solo obiettivo: aumentare senza limiti il modello di sfruttamento del lavoro nei supermercati, negli alberghi, nelle mense o anche negli uffici dove si progettano raffinati sistemi informatici e dove apparentemente lo sfruttamento ha dimensioni limitate.
Nella consapevolezza che lo scontro è totale sta la spiegazione del perché la mobilitazione riguardi tutti i settori del terziario. E lo scontro si fa scendendo in piazza, “camminando fianco a fianco”, riprendendo sempre le parole di Fabrizio Russo.
L’assemblea ha visto diversi interventi di delegate e delegati: Luigi Fanizza di Conforama Brindisi, Giovina Terlizzi di Coop Alleanza 3.0, Davide Grilli di Eurospin Tirrenica, Stefania Nuti di Autogrill, Ornella Figurelli di Coop Alleanza, Maria Rosa Zanotto di Coop Consumatori Marostica, Daniela Minnucci di Compass Group Roma, Carolina Colella di GFI Food mense scolastiche ed Edoardo Bologna di Esselunga Pioltello. Li ho citati uno per uno senza distinzione di organizzazione, perché nelle parole di ognuna e ognuno si sono approfondite le motivazioni del perché oggi questa mobilitazione è necessaria. Salario insufficiente, organizzazione dei turni massacranti, part time involontari che sono una delle frontiere del lavoro povero, i giovani e le prospettive professionali ed economiche inesistenti che distruggono le loro speranze future: questi alcuni dei temi rilevanti.
Uno degli interventi più applauditi è stato quello di Carolina Colella; la delegata di GFI Food ha subito un lutto drammatico pochi giorni prima dell’assemblea ma non ha voluto mancare. Ha detto che proprio in quella mancanza improvvisa ha trovato la motivazione per continuare a lottare, per il proprio futuro e quello della propria piccola bambina. Se lo slogan della Filcams “l’umanità del lavoro” ha trovato declinazione vera, è proprio nelle parole di Carolina: una delegata che ha dimostrato quanto il valore del lavoro, la forza della lotta per migliorare le proprie condizioni materiali siano importanti, e di quanto il sindacato se ne debba fare carico ogni giorno.
Paolo Andreani, segretario generale della Uiltucs, ha delineato i contorni di merito della rottura al tavolo negoziale, a cominciare dallo scambio improprio della rinuncia a parti economiche rilevanti come 14ma mensilità o maggiorazioni per il lavoro festivo e notturno, a favore dell’aumento contrattuale salariale. Nelle conclusioni, Davide Guarino, segretario generale della Fisascat Cisl, ha descritto la situazione insostenibile di lavoratrici e lavoratori a fronte del blocco degli aumenti salariali e della spirale inflazionistica che ne riduce il potere di acquisto.
Adesso l’appuntamento è per il 22 dicembre e lo sciopero dei settori interessati dai rinnovi contrattuali, commercio, grande distribuzione, cooperazione, turismo e studi professionali. Ma in mezzo c'è la vera sfida: la preparazione e la sollecitazione alla mobilitazione nelle assemblee delle prossime settimane.