E' stata davvero bella la manifestazione ‘Ci vuole un reddito’, messa in piedi sabato 27 maggio da ben 140 associazioni, movimenti e sindacati per contestare il ‘decreto lavoro’ del governo Meloni. Un provvedimento che peggiora ulteriormente le condizioni di lavoro e di vita di milioni di persone, confermando la natura neoliberista dell’esecutivo, una destra che di sociale non ha alcunché. ‘Il nemico è chi affama, non chi ha fame’: lo striscione portato da un gruppo di manifestanti ben fotografa lo stato delle cose in questo particolare momento storico. E i carrelli della spesa portati in corteo hanno evidenziato quanto l’economia di guerra e le speculazioni ad essa legate, come hanno ammesso anche le istituzioni economiche internazionali, stiano pesando sulle fasce più deboli della popolazione, che sono sempre più ampie.
Gli arcobaleni della pace hanno punteggiato ogni singolo metro della manifestazione, così come erano in bella evidenza anche poche ore prima sul palco del centro congressi Frentani, dove a riunirsi era la Cgil con tante associazioni laiche e cattoliche. ‘Insieme per la Costituzione’ per dare corpo a un percorso comune di iniziative che avrà il suo battesimo sabato 24 giugno a Roma, con una manifestazione nazionale per la difesa e il rilancio del Servizio sanitario pubblico e universale e del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro. Sabato 30 settembre una seconda manifestazione nazionale, sempre a Roma, per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Carta, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della Repubblica parlamentare. Perché la Costituzione va attuata e non stravolta. Ed è quanto mai necessario un fronte quanto più ampio possibile, per cancellare il modello sociale classista e autoritario che ha in mente il governo, e sostituirlo con un modello sociale fondato su uguaglianza, solidarietà e partecipazione.