Due giorni di lavoro, 300 delegati e quadri della categoria, 14 tavoli tematici. Sono state due giornate intense e interessanti quelle di Firenze alla Leopolda. “Mobilitazioni, contratti, appalti, umanità del lavoro”, titolo dell’iniziativa, organizzata dalla Filcams Cgil, rappresenta la connessione tra la due giorni di lavoro seminariale e la fase di mobilitazione unitaria attualmente in corso.
I salari, le politiche degli appalti e il sistema di welfare sono per la Filcams temi su cui è necessaria una forte iniziativa in cui affiancare politiche confederali e di categoria. Per questo è stata fatta la scelta, complessa per tutta l’organizzazione, di dare vita a questi due giorni di lavoro proprio in avvio della fase calda delle manifestazioni: impegnare tutta la Filcams a dare sostanza alla mobilitazione che non può essere solo un momento, doveroso ma non sufficiente, di contrasto a un governo di destra e reazionario. Ragionare e discutere, tutti insieme, sulle difficoltà che la Filcams sta vivendo nella contrattazione e studiare argomentazioni, soluzioni e iniziative di lotta per superarle, restituendo vigore a una stagione contrattuale complessa, in cui i contratti o non vengono rinnovati, o vengono rinnovati con anni di ritardo.
Nella sua relazione, il segretario generale Fabrizio Russo, ha offerto una fotografia efficace della vita e del lavoro nei supermercati, nei servizi e nel turismo. Ha raccontato cosa significhi lavorare in un appalto, con le condizioni di lavoro messe costantemente in discussione a ogni “cambio di appalto”: una condanna all’eterna incertezza. Russo ha voluto che venisse evidenziata la condizione umana della mancanza dei diritti nei luoghi di lavoro che la categoria rappresenta. Da qui anche il titolo dell’iniziativa: “umanità del lavoro”.
Se nella sua relazione Russo ha voluto rievocare le parole dell’Internazionale, forse il titolo rimanda più alla disumana condizione materiale di chi lavora con contratti precari. Partendo da ciò il ruolo del sindacato diventa determinante perché, se saprà sempre ricordare cosa significhi vivere il morso del padrone, la lotta non sarà solo uno strumento, ma anche momento di coesione di classe e di identificazione politica e valoriale alternativa al modello individualista, liberale senza offrire libertà, proposto dalle destre attuali. Tutte le destre: quelle reazionarie e quelle “democratiche”.
La due giorni, oltre al lavoro di analisi dei tavoli tematici, ha offerto anche importanti momenti di confronto politico. Senza dubbio l’intervento della neo segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, è stato il più atteso. Sinceramente è dispiaciuto che oltre alla segretaria del Pd non si sia riusciti ad avere anche gli altri leader dell’opposizione. Perché se oggi la nostra Cgil - e Maurizio Landini lo ricorda in ogni occasione - ha fatto una scelta di autonomia dai partiti, non indifferenza ma autonomia, il confronto con tutti i partiti di sinistra diventa necessario. Per influenzare e condizionare, far sentire la nostra voce, quella del lavoro, e illustrare le piattaforme del sindacato confederale. Quindi l’assenza dei partiti di opposizione, a parte il Pd, è un’occasione persa per mettere davvero al centro la nostra categoria, e costruire le premesse per un dialogo esteso ed efficace. Così rimane la sensazione di un incontro di grande interesse, ma parziale.
Anche il sindaco di Firenze ha dato il suo contributo, sorprendendo la platea con un intervento che ha offerto una visione diversa del lavoro da quella che gli ricordavamo. La qualità del lavoro intesa come qualità dei diritti e del giusto salario, con la definizione di una visione comune al sindacato che parte dal superamento della precarietà. In tal senso la scelta di internalizzare i servizi in appalto delle mense scolastiche fiorentine è certamente positiva, e da prendere ad esempio anche in altre aree del paese.
Infine l’intervento del segretario generale Landini, che ha rilanciato l’iniziativa Filcams nella visione confederale, anticipando un lavoro di confronto confederale sui temi della contrattazione che coinvolga tutte le categorie, per rilanciare l’impostazione politica e contrattuale di tutta la Cgil.
La sintesi del lavoro dei gruppi è stata affidata ai delegati che hanno descritto il dibattito svolto nel corso della discussione, offrendo una serie di spunti di assoluto interesse che sarà poi responsabilità della prossima segreteria della categoria realizzare. In tal senso Fabrizio Russo, in chiusura dei lavori, ha preannunciato l’intenzione di proseguire nel lavoro di visibilità della categoria, proponendo a Fisascat e Uiltucs una mobilitazione generale dei servizi per i prossimi mesi.