La discussione del coordinamento milanese di Lavoro Società per una Cgil unita e plurale lo scorso 23 settembre.
La discussione del coordinamento milanese di Lavoro Società per una Cgil unita e plurale ha cercato di declinare nell’ambito territoriale le riflessioni sul contesto italiano già emerse dal coordinamento nazionale. Il dibattito ha posto in particolare l’accento su alcuni temi, divisi fra preoccupazioni per l’articolazione del documento preparatorio dell’Assemblea Organizzativa, e per l’effettivo coinvolgimento democratico di strutture e delegate e delegati da una parte, e dall’altra l’opportunità per una discussione che affronti alcuni nodi cruciali come lo spostamento di risorse – umane ed economiche – per rafforzare presenza e ruolo nelle aziende e nel territorio.
Per la nostra area contribuire al percorso di discussione significherà anche ricercare le integrazioni fra i contenuti, individuare priorità e definire i successivi percorsi di rinnovamento organizzativo presidiando obiettivi e modalità di verifica.
Salvaguardare e valorizzare il percorso democratico di coinvolgimento, oggi riguarda il percorso dell’Assemblea Organizzativa; domani ci dovrà impegnare in una rinnovata pratica quotidiana di coinvolgimento delle nostre strutture e delegate e delegati, invertendo un processo di progressivo svuotamento di ruolo dei comitati direttivi e delle assemblee generali.
Accanto ad un ampliamento numerico nella partecipazione, occorrerà affiancare sperimentazioni che diano continuità e sostanza alla partecipazione. Continuità significa costruire modalità di lavoro collegiale che leghino fra loro i momenti assembleari; sostanza significa invece garantire una partecipazione informata e preparata per i momenti decisionali e di voto.
Una nuova centralità delle Camere del Lavoro territoriali è il nodo centrale e occasione di questa Assemblea Organizzativa. Questa opportunità potrà realizzarsi dentro un percorso che porti ad una diversa allocazione delle risorse, ad un decentramento, ad un rinnovato rapporto fra grandi e piccoli comprensori che permetta di utilizzare al meglio risorse - umane ed economiche - ed energie.
Questo tema, per Milano e la Città Metropolitana, riguarda anche il rapporto fra Camera del Lavoro, Zone e Leghe Spi – ruoli, funzioni, risorse - e potrebbe permetterci di sperimentare nuove e diverse funzioni di presidio del territorio in termini di ruolo politico, rappresentanza collettiva e tutela individuale.
Citando Giuseppe Di Vittorio, rafforzare e rendere ancor più riconoscibile quel ruolo di casa di tutti i lavoratori, in cui ciascun lavoratore e lavoratrice si può sentire a proprio agio: “Questa è la casa di tutti, questa è la casa del lavoro”. Camere del Lavoro territoriali cui siano destinate risorse da dedicare alla cura delle relazioni – con le persone e con le reti associative - e che diventino parte di un ampio lavoro di coinvolgimento democratico del territorio, discussione, sperimentazione di nuove pratiche contrattuali nelle aziende, nelle filiere e nel territorio.
I numeri delle ultime elezioni amministrative, con una partecipazione sotto il 50%, pongono il tema della ‘qualità della democrazia’ come priorità dentro e fuori l’organizzazione. Per tenere insieme i tanti temi che l’Assemblea Organizzativa ci pone, diventerà ancor più centrale l’esigenza di una formazione ‘valoriale’ - ancor prima che tecnica - per accompagnare tutti i processi di riorganizzazione, e rafforzare ruolo e visione politico-sindacale di tutti i nostri quadri e operatori e rilanciare l’azione collettiva.
Un approccio di questo tipo non può che partire da una valorizzazione delle esperienze e competenze presenti nell’organizzazione, per creare un collante fra la nostra storia ed il futuro che ci immaginiamo. Possiamo cambiare le foglie senza cambiare le radici.
Con lo stesso approccio valoriale dovremmo affrontare anche il tema delle risorse e del proselitismo: l’iscrizione alla Cgil si radica nel tempo quando ad una efficace presentazione del chi siamo, cosa facciamo, dei nostri valori e delle nostre strategie, si accompagna una costante capacità di ascolto, individuazione dei bisogni, organizzazione delle domande negli ambiti di rappresentanza collettiva, contrattazione e costruzione di ‘comunità’ solidali.