L‘articolo è stato scritto prima della riunione dell’Eurogruppo. Torneremo sull’argomento.
Quella che uscirà dalla pandemia sarà sicuramente un’altra Europa. Se finalmente si prenderà atto che l’attuale Unione europea ha mostrato di fronte al virus tutte le sue storture si potrà finalmente imboccare una strada nuova. Se, al contrario, ci sarà il diabolico perseverare sulla vecchia strada forse saremo al punto di non ritorno. Certamente sarà un’Europa, (ma un mondo) ferita dalle vittime, dalla quarantena, dalla falcidie dell’economia, dall’incertezza di cosa riserva il futuro e se tornerà la normalità dell’abbracciarsi. In fondo sarebbe l’unica normalità da ritrovare.
Quasi tutto il resto sarebbe meglio buttarlo via. Ad esempio, quel Patto di stabilità, cuore di Maastricht, giustamente definito stupido e che infatti si è dovuto sospendere perché non serve nella crisi. Ma se una cosa non serve quando ne hai più bisogno che schifezza è? Purtroppo sospendere non significa cancellare. E infatti il balletto molto squallido tra i leader di questa Società delle Nazioni dell’era della globalizzazione liberista che in realtà è la Ue, sta tutto intorno al ritornare poi al passato.
Il Patto di stabilità e Maastricht hanno contribuito a sfasciare i Servizi sanitari pubblici nazionali senza costruirne uno europeo che sarebbe servito almeno ad avere regole comuni per la pandemia? Fa niente. Le regole del mercato interno sostanzialmente non hanno neanche garantito la produzione e diffusione di mascherine e tamponi, ma hanno creato “remore” a chiudere attività per proteggere i lavoratori per paura che qualcun altro ti fregasse la commessa? Fa niente.
Tutti gli altri paesi “normali”, a partire dagli Stati Uniti, usano la loro Banca Centrale per pagare tutto ciò che è necessario, e coprendo i propri titoli nel mercato finanziario? La Ue, che è speciale, deve prima aspettare che la Bce si degni di rendersi conto della situazione, e poi si ingarbuglia in una cosa che sembrerebbe una bega di condominio se non fosse una tragedia e cioè “io non pago per te”. Eh sì, perché il principio costitutivo della Unione è ognuno per sé. Il debito non si condivide. Che poi il debito è in realtà anche gli investimenti. E infatti la Ue ha un bilancio ridicolo, inferiore all’uno per cento del Pil. Ma controlla il 100% dei bilanci degli Stati. E si fa la guerra all’interno su tutto, dai mercati agli spread.
Naturalmente tutto questo, che poi si chiama ordoliberismo a matrice tedesca, è servito a tutte le borghesie per colpire lavoro e welfare. Ma poi arriva il virus e qualcosa devi fare. E che ti inventi? Normalità vorrebbe che la Bce coprisse le spese e anche i titoli necessari finalmente condivisi e cioè i famosi eurobond. Non come in Urss ma come negli Usa. Invece si discute di una cosa assurda come il Mes, cioè un fondo che non è neanche una istituzione europea e che sostanzialmente fa prestiti tra Stati con condizioni fatte applicare da memorandum e Troika. Come se, invece di andare in banca, ti consigliassero una finanziaria privata.
Naturalmente siccome c’è il virus e fa brutto dire che poi arriva anche la Troika si inventa un Mes incondizionato, che è come dire una pigione gratis cioè una fake. Si strombazza che si aiutano i disoccupati e i cassaintegrati con il Sure. Altro fondo, striminzito, con garanzie preventive e reintegro dei soldi. Accadde già nel 2008, quando l’Italia ottenne di usare il Fondo sociale europeo per pagare la cassa integrazione. Ma poi dovette rimettere i soldi. Va un po’ meglio alle aziende che prenderebbero un po’ più di soldi dalla Bei. Loro senza interessi ma con copertura dello Stato.
Sembra che ci sia chi non ci sta a questo gioco. Sembra anche l’Italia. Speriamo perché se no ne usciamo a pezzi. Che fare? Semplice, le cose normali. Soldi dalla Bce per tutto ciò che serve. Draghi spese 15mila di miliardi di euro per salvare le banche. I 700 miliardi di Lagarde sono poca roba. E poi condivisione del mercato finanziario con gli eurobond. Se ne parla da 30 anni. Se non si fanno ora non si fanno più. La Germania non li può fare? Mi pare un alibi. Comunque, anche fare di due Germanie una non era facile, e lo si è fatto. Magari allora invece di Maastricht si potevano fare gli eurobond.
Vedremo. La gente sta male. Stavolta però anche i padroni sono divisi. Se il sindacato facesse un salto a farsi più capace di lottare unito in Europa, magari qualcosa stavolta potrebbe cambiare.