Con l’assemblea nazionale di 1.200 delegate e delegati, la Flai Cgil lancia i rinnovi dei contratti. La piattaforma unitaria rivendica un aumento di 205 euro.
A Roma il 5 settembre il Teatro Brancaccio si è colorato del rosso delle bandiere della Flai Cgil per l’assemblea delle delegate e dei delegati dell’industria e della cooperazione alimentare; una grande assise che ha visto la partecipazione e il coinvolgimento di 1.200 delegati, alla vigilia dell’avvio della trattativa per i rinnovi dei rispettivi contratti nazionali.
L’assemblea è stata aperta da un interessante video realizzato con le foto dell’archivio storico della Flai Cgil e con una testimonianza di Andrea Gianfagna, già segretario della Filziat e della Federbraccianti, che ha ripercorso le tappe principali e i momenti salienti del percorso di unificazione contrattuale nel comparto dell’industria alimentare. Nello stesso periodo (metà anni ‘70) inizia il processo di unificazione tra Filziat e Federbraccianti che avrebbe portato alla nascita della Flai, e ad ottenere importanti risultati sui contratti del settore alimentare, proprio grazie al contributo, in alcuni momenti decisivo, dei lavoratori e dei delegati, delle loro battaglie, degli scioperi e delle mobilitazioni.
Dopo il video ha preso la parola Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil, che nella relazione ha voluto ricordare con alcuni eloquenti numeri lo stato del settore e le richieste del sindacato e dei lavoratori: “Un fatturato di 140 miliardi nel 2018; export con valori positivi e in crescita nell’ultimo semestre 2019; occupazione che cresce del 6% dal 2015 al 2018; 61mila imprese alimentari, duemila cooperative: questi sono i numeri del settore alimentare, e per questo abbiamo le carte in regola per aver presentato piattaforme importanti come sono quelle per il rinnovo del contratto dell’industria alimentare e della cooperazione alimentare. La richiesta di aumento salariale di 205 euro è stata definita importante – ha proseguito Mininni – e sicuramente lo è, come importante è il settore, le sue performance e le sue potenzialità, per questo riteniamo la nostra richiesta giusta e coerente rispetto allo stato del settore”.
“Le richieste contenute nelle piattaforme – ha spiegato ed esortato Mininni - le vogliamo conquistare una ad una, dall’aumento salariale all’orario di lavoro, alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro, alla comunità di sito, per sviluppare e far vivere veramente la contrattazione inclusiva, fino ai temi della sicurezza, solo per ricordare alcune nostre priorità. La straordinaria assemblea di oggi, con il contributo di delegate e delegati da tutta Italia, ci dà forza e ci incoraggia per il lavoro che abbiamo davanti nei prossimi mesi e settimane”.
Delegate e delegati sono stati i veri protagonisti dell’assemblea. All’intervento del segretario generale della Flai Cgil, che ha voluto sottolineare anche con iniziative come questa “un rinnovato protagonismo dei delegati”, sono seguiti undici interventi di delegati di varie parti di Italia e di diverse aziende che compongono il nostro settore alimentare: Mara della Basilicata per la Barilla, Paolo del Lazio per Peroni, Nadia dal Piemonte per la Ferrero, Pino dalla Calabria per Acque Mangiatorella, Fabrizio dalla Sicilia per Coca Cola, Simona dall’Umbria per la Perugina, Loris dal Veneto per la Knorr, Anna Maria dalla Puglia per Conserve Italia, Alessandra dalla Sardegna per il Caseificio Argiolas, Lamghebbar dalla Lombardia per il Gruppo Inalca, Alessandro dalla Campania per la Doria.
Un elenco di nomi che ci dà il senso, la complessità e la varietà del settore nel quale convivono realtà grandi, multinazionali, e aziende medio piccole. Per tutte il contratto deve rappresentare l’elemento unificatore, in grado di tutelare i lavoratori. Come ha sottolineato Giovanni Mininni, “lo strumento per redistribuire la ricchezza prodotta dal settore e per creare reale inclusione”.
Le conclusioni sono state affidate al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che in un ampio intervento, dopo alcune considerazioni sul nuovo scenario politico nazionale, ha espresso il suo apprezzamento per le proposte portate avanti dalla Flai Cgil nelle piattaforme per il rinnovo dei contratti, sottolineando che “dobbiamo riaffermare il concetto che la ricchezza di un paese la produce chi lavora, per questo nelle loro tasche deve tornare una ridistribuzione della ricchezza”.