La Cgil partecipa al “Mundialido” con la squadra Ius Soli.
Che lo sport possa essere parte di una cultura moderna, che non vede il diverso come altro da sé ma come elemento integrante di un impegno sociale più ampio, è solo uno dei fondamenti del più grande sindacato italiano come la Cgil. E la partecipazione della nostra organizzazione, ormai da tre anni, al “Mundialido”, con la squadra Italia (Ius Soli), non è di facciata, ma soprattutto sottolinea come i messaggi che ha in dote siano assolutamente autentici e veritieri, convinta che lo sport possa diventare, davvero, uno strumento di arricchimento e scambio di culture diverse.
Siamo sicuri che questo importante passo, a cui si affianca l’impegno concreto della Cgil sui diritti uguali per tutti, con tutte le sue iniziative collaterali, siano solo alcuni degli esempi di una tendenza in atto, di una vera e propria rivoluzione che si apre al mondo e lega uomini e culture diverse attraverso un’unica lingua universale, quella dello sport, della gioia, e della voglia di stare bene con se stessi e con gli altri.
L’attività sportiva, sostenuta convintamente dalla Cgil, quest’anno si propone come strumento di tutela dei valori fondamentali della persona e di adesione a un modello di rapporti basati sul rispetto delle regole, dell’autodisciplina e dell’integrazione, costituendo per i ragazzi un’occasione di maturazione e di crescita. In tal senso l’attività sportiva è particolarmente efficace per favorire percorsi di integrazione e inclusione sociale tra ragazzi italiani e stranieri.
Mentre in Parlamento lo Ius Soli è ancora motivo di scontri, la Cgil scende in campo (da calcio) con l’omonima squadra di ragazzi provenienti da paesi diversi, ma italiani a tutti gli effetti, perché sono nati e cresciuti in Italia. Questa squadra di calcio, il 18 maggio scorso, è stata presentata alla stampa nel corso di un convegno dal titolo “Sport ed Integrazione”.
In un momento storico particolarmente difficile come quello attuale, in cui il rischio di veder alimentati sentimenti razzisti e xenofobi si fa particolarmente alto, ancora una volta la Cgil ha scelto di mandare anche quest’anno, attraverso una manifestazione sportiva come il “Mundialido”, un messaggio forte: “Continueremo a batterci affinché l’Italia riconosca lo Ius Soli”. Per la Cgil, il connubio integrazione e sociale ha come denominatore comune lo sport. Ben 24 sono le “nazionali” che si sfidano nel “Mundialido”, dal 23 maggio scorso al 29 giugno prossimo, data della finalissima: tutti vorranno essere protagonisti in campo, perché il premio dell’integrazione è già stato assegnato collettivamente.