A Palazzo Ducale a Massa due mostre fotografiche: “Qui resteremo” e “Kufia”, dal 6 al 27 gennaio.

Con il progetto fotografico “Gaza FuoriFuoco Palestina” tentiamo una riflessione su potere e fragilità delle immagini negli scenari coloniali contemporanei, a partire dal genocidio in atto a Gaza e Cisgiordania.

In assiduo contatto con fotografi e giornalisti palestinesi, abbiamo iniziato a raccogliere la moltitudine di immagini che vengono dai territori rasi al suolo dal paese caserma chiamato Israele, fortilizio assistito dagli Usa e dall’Europa nella sua marcia predatoria verso terre altrui, in Palestina e oltre.

Chi scatta fotografie nei luoghi della devastazione è considerato un testimone scomodo, un occhio disobbediente alla cecità, quindi da eliminare: oltre 203 sono stati finora i fotografi e giornalisti cercati e uccisi in un anno e mezzo (19 nei trent’anni precedenti).

Ogni immagine che archiviamo porta con sé il rischio di essere un ultimo documento, e di essere costato una vita. Custodire un’immagine sull’altra, diffonderla perché sia vista e commentata, a smentire quotidianamente il racconto univoco dei media militarizzati, è tra i nostri impegni.Occorre provarci, nonostante l’esiguo perimetro delle nostre forze.

“L’ingiustizia che abbiamo subito riguarda non solo le vite che abbiamo perso, riguarda la storia passata e il nostro presente. Siamo stati raccontati da una potente macchina di disinformazione che non ha risparmiato nemmeno i libri di storia. Ma la speranza è un obbligo morale, un faro di luce nel buio dell’ingiustizia e della violenza”. Così ha scritto Ali Rashid, già primo segretario dell’Ambasciata palestinese in Italia.

E’ su questi presupposti che sono state pensate e poi messe in opera a Carrara le due mostre: “Qui resteremo” e “Kufia”. La prima raccoglie fotografie ricevute da fotografi e giornalisti tuttora impegnati a Gaza e in Cisgiordania nonostante la tragica condizione in cui versa la Palestina, e con i quali abbiamo instaurato un rapporto diretto. La seconda ripropone i disegni di artisti italiani, palestinesi e israeliani dissidenti sul tema della prima Intifada del 1988, progetto sostenuto da un gran numero di realtà impegnate nella decolonizzazione della Palestina.

“Resteremo qui… sul vostro petto resteremo come un muro/ soffriremo, probabilmente, di fame e di nudità/ ciò malgrado vi sfideremo,/ canteremo poesie/ flagelleremo con furiose dimostrazioni le strade,/ colmeremo di fierezza le prigioni,/ e dei nostri figli/ faremo una ribelle generazione dopo l’altra” – Tewfiq Zeyyad, “Resteremo qui”.

Alla realizzazione delle due mostre, con l’associazione “Gaza FuoriFuoco Palestina”, ha collaborato la Cgil regionale della Toscana. Perché, come dice Rossano Rossi, che ne è segretario generale, “per ottenere la Pace bisogna far conoscere la tragedia di un popolo. Per ottenere la Pace ci vuole giustizia, decolonizzando le nostre menti e le nostre azioni. Questa mostra, cui noi come Cgil Toscana siamo orgogliosi di contribuire a far vedere la luce, è un passo per la Pace”.

“Perché viene da uomini e donne che assai probabilmente quando la vedrete più non ci saranno – prosegue Rossi – perché giornalisti e fotografi, piuttosto che andarsene, hanno preferito morire per documentare la strage quotidiana. Perché venga sbattuto in faccia all’Occidente, al suo sguardo coloniale sui presunti barbari, l’orrore di un genocidio e l’edificazione – in nome dei presunti valori dell’Occidente – di uno Stato teocratico e segregazionista. Perché noi della Cgil sappiamo da che parte stare, e non ci vogliamo rassegnare. Perché gli uomini e le donne sono uguali. Perché il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici è contro la violenza dei forti sui deboli. Perché questo mondo lo vogliamo cambiare, assieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà”.

Entrambe le esposizioni sono patrocinate dalla Provincia di Massa Carrara e dal Comune di Carrara. All’interno ci sono spazio-dibattiti, momenti musicali, letture, presentazioni di libri: è impossibile fare un elenco esaustivo che possa rendere l’importanza di ognuno degli interventi.

Un momento da sottolineare è stato quello del concerto del 15 gennaio a Carrara, con l’esibizione di professori d’orchestra dell’Anpi Teatro alla Scala di Milano, Anpi Teatro Regio di Torino, e musicisti e artisti del coro di varie istituzioni italiane, e con gli interventi di Ali Rashid e del presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo.