Il voto per le Rsu conferma la Fp Cgil come primo sindacato nel milanese e a livello nazionale.

Nel lavoro pubblico, le Rsu – Rappresentanze Sindacali Unitarie – sono il cuore della democrazia nei luoghi di lavoro. Elette direttamente da lavoratrici e lavoratori, rappresentano uno strumento fondamentale per difendere i diritti, contrattare migliori condizioni di lavoro e costruire partecipazione reale. In un territorio vasto e articolato come l’area metropolitana di Milano, la loro funzione è centrale per affrontare le trasformazioni in corso.

Ogni giorno le Rsu presidiano la contrattazione decentrata, intervengono sull’organizzazione del lavoro, difendono il salario accessorio, la salute e la sicurezza, danno voce a professioni spesso invisibili. In un contesto segnato da carichi di lavoro crescenti, digitalizzazione disordinata e carenze strutturali di personale, il loro ruolo è ancora più prezioso: garantiscono diritti, ma anche qualità nei servizi alla cittadinanza. Sono un punto di riferimento concreto per chi lavora nei comuni, nelle aziende sanitarie, negli uffici della giustizia e dei ministeri, nei servizi educativi e culturali.

Anche in questa tornata, la Fp Cgil si conferma il primo sindacato nel Pubblico impiego dell’Area Metropolitana di Milano, come del resto avvenuto a livello nazionale dove la Fp Cgil aumenta i propri consensi del 12% rispetto alle elezioni precedenti. Il voto alla Fp Cgil ha premiato una proposta sindacale autorevole e coerente.

Al Comune di Milano, la nostra lista raccoglie il 42,5% dei consensi, con un incremento di oltre 300 voti, e con il secondo sindacato fermo al 19%. Ottimi i risultati anche in Agenzia Tutela Salute (Ats), dove raccogliamo il 55%, e all’Azienda Servizi alla Persona Asp Golgi-Redaelli dove prendiamo il 49%. Importante l’affermazione anche in Città Metropolitana (45,8%), nella Giunta Regionale (primi con un incremento del 10% sul 2022), negli enti del Ministero della Cultura e in numerose amministrazioni locali. Tra queste spicca il Comune di Sesto San Giovanni, dove conquistiamo la maggioranza assoluta con il 53%.

Questi risultati confermano la solidità della nostra azione sindacale e la fiducia conquistata nei luoghi di lavoro.

Particolarmente significativa è stata l’affluenza, che ha superato il 70% degli aventi diritto: un dato importante, che conferma il forte coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori. Una partecipazione così ampia è il segno di una democrazia sindacale viva, consapevole, radicata nei posti di lavoro e nei bisogni reali delle persone.

La campagna elettorale e il voto non sono stati rituali vuoti, ma atti di responsabilità e attenzione. Le assemblee, i momenti di confronto, la partecipazione attiva hanno attraversato i luoghi di lavoro in modo organico. Ogni incontro con le lavoratrici e i lavoratori è stato un’occasione concreta di ascolto e costruzione collettiva: il primo passo per dar vita a una rappresentanza forte, che non si limita a gestire l’esistente, ma punta a trasformarlo.

La campagna elettorale è stata molto impegnativa e, in alcuni enti, anche dura e spregiudicata. Non si è trattato solo di un confronto tra diverse proposte sindacali, ma in alcuni casi si è assistito a derive che hanno messo in discussione i valori comuni del sindacalismo confederale. Alcune sigle hanno mostrato di aver cambiato il proprio Dna, proponendo un modello sindacale distante dai principi fin qui condivisi.

Questo, in alcuni luoghi di lavoro, ha aperto una fase nuova che rischia di compromettere i rapporti unitari, soprattutto in prospettiva futura. Siamo consapevoli della questione e lavoreremo con determinazione per mantenere vivi i legami unitari, perché l’unità sindacale è un valore da tutelare nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori.

Per noi era importante vincere, ma ancora più importante era non perdere l’anima; non cedere alla semplificazione, non inseguire il consenso con metodi che non ci appartengono, ma rimanere coerenti con il nostro modo di essere e fare sindacato. In questo contesto, il nostro risultato assume un valore ancora più rilevante: ha premiato la nostra azione sindacale, dando forza non solo alla Cgil ma anche all’intero impianto del sindacalismo nel Pubblico impiego.

Il consenso che abbiamo raccolto non è un traguardo, è un punto di partenza che ci carica di responsabilità. Le sfide non mancano: rilanciare la contrattazione dove è ferma, valorizzare le competenze, contrastare precarietà e appalti, difendere una pubblica amministrazione capace di garantire servizi universali, qualificati e accessibili.

Le Rsu saranno protagoniste anche di questa nuova fase perché sono lo strumento più avanzato che abbiamo per affermare diritti, dignità e qualità del lavoro pubblico. E la Fp Cgil sarà, come sempre, al loro fianco.