Il 25 aprile 1945 è stato il giorno della Liberazione dai nazisti e dai fascisti, il giorno della fine della guerra in Italia.

Nell’80° anniversario della Liberazione, tocca a noi, con la forza della memoria, tornare al messaggio consegnatoci dalle partigiane e dai partigiani e dalle madri e dai padri costituenti. Partigiane e partigiani che hanno dato la vita per una società più giusta che non hanno potuto vedere. Madri e padri costituenti che hanno disegnato un modello di società, di Stato e di democrazia mai pienamente attuati, e che oggi le forze di governo vogliono cancellare.

Vogliono cancellare la Costituzione gridando “guerra” quando noi gridiamo “pace”, aumentano la spesa per la fabbricazione di armi, si voltano dall’altra parte (se non lo sostengono apertamente) di fronte al genocidio del popolo palestinese. La vogliono cancellare col decreto “sicurezza” che impone uno Stato di polizia e trasforma qualsiasi conflitto sociale (anche il più pacifico) in un reato; con l’autonomia differenziata che spacca l’unità del Paese, aumenta le diseguaglianze e mina la coesione sociale; col premierato che dà tutti i poteri a una persona sola al comando e ostacola qualsiasi partecipazione popolare.

Cancellano la Costituzione tagliando il welfare, la sanità e la scuola pubbliche, rendendo i poveri più poveri e i ricchi più ricchi, con l’attacco ai diritti sociali e del lavoro, con la precarietà e le morti sul lavoro.

Mai come oggi antifascismo vuol dire contrastare un pensiero politico criminale, fondato sul disprezzo della vita, sul culto della morte, sulla cancellazione dei diritti, sul razzismo, sul nazionalismo, sull’apologia della guerra. Antifascismo vuol dire impegnarsi per un’altra società e un altro Stato: Pace non guerra, Democrazia non dittatura e “democratura”, Libertà non oppressione, Lavoro stabile non disoccupazione e precarietà, Uguaglianza non ingiustizie e povertà, Solidarietà e Accoglienza non odio e paura.

Non per questa Italia e per questa Europa hanno combattuto i partigiani! Non a caso Giorgia Meloni conferma di non aver nulla a che fare con il manifesto di Ventotene, redatto al confino da militanti antifascisti imprigionati dai suoi progenitori politici.

Sta a noi, in questo 25 Aprile e tutti i giorni, riprendere le bandiere partigiane, dove era scritto “Pace, democrazia, uguaglianza, lavoro”. Sta a noi riconquistare un futuro in cui per l’Italia, l’Europa e il mondo la guerra sia davvero ripudiata e fascismi, autoritarismi, nazionalismi siano definitivamente sconfitti.

Pace, democrazia, uguaglianza, solidarietà, lavoro: sono i semi che ci hanno consegnato i partigiani e le partigiane. Sta a noi curarli e diffonderli, con la partecipazione, la mobilitazione, la pratica concreta della democrazia, come con il voto ai referendum dell’8 e 9 giugno, le lotte, la contrattazione, l’affermazione dei diritti sociali e civili per tutte e tutti.

W il 25 Aprile, W la Costituzione, W l’Italia antifascista!