Il 4 febbraio scorso, presso la sede di Regione Lombardia, è stato sottoscritto un importante protocollo che prova a costruire un insieme di procedure, nel rispetto della normativa vigente, con l’obiettivo di garantire la partecipazione a bandi pubblici per la costruzione di grandi opere pubbliche a imprese che tutelino lavoratori e lavoratrici sotto l’aspetto della sicurezza, e garantiscano la legalità nei rapporti di lavoro.

Il protocollo prova a introdurre elementi di premialità, per le imprese che parteciperanno alle gare pubbliche, non solo nel caso in cui riescano a garantire una migliore prevenzione e maggiore protezione dei lavoratori e delle lavoratrici, ma anche quando riescano a adottare strumenti che possano garantire l’identità delle persone che sono nel cantiere, la loro preventiva formazione presso le scuole della bilateralità edile, e che riescano a registrarne l’accesso e l’uscita dal cantiere.

Questo è un ulteriore tassello di un modello che vorremmo integrare e migliorare, quello del lavoro in sicurezza. Un modello che purtroppo in Lombardia produce ancora mediamente 120 morti e 85mila infortuni riconosciuti l’anno, oltre a un migliaio di malattie professionali riconosciute. Segni più o meno gravi e sempre troppo spesso fatali che i lavoratori e le lavoratrici portano sui propri corpi, nel tentativo di garantirsi una vita degna come sancito dalla Costituzione italiana.

La Cgil Lombardia, nei vari tavoli dove è chiamata a rappresentare lavoratrici e lavoratori, porta il proprio contributo con una proposta ben precisa, che si fonda sulla legalità del rapporto di lavoro, il rispetto dei contratti collettivi, il rispetto del decreto legislativo 81/2008.

Abbiamo l’obiettivo di rimettere al centro il Documento di Valutazione dei Rischi (Dvr), quale documento principe per la protezione e prevenzione nei luoghi di lavoro, rendendolo accessibile e partecipato dalle lavoratrici e dai lavoratori, riconoscendo finalmente il ruolo istituzionale dei Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza aziendali e territoriali (Rls e Rlst). Il Dvr è lo strumento da cui discende l’informazione e la formazione di lavoratrici e lavoratori, strumenti che devono diventare sempre più efficaci nel tentativo di far acquisire consapevolezza e comportamenti sicuri nei cantieri e nei luoghi di lavoro.

Il Dvr è lo strumento dentro il quale, attraverso i nostri Rls e Rlst, proviamo a innescare il confronto necessario al miglioramento continuo, utilizzando tutti gli strumenti di valutazione di rischi specifici, e insieme alle delegate, ai delegati e alle categorie entrare nel merito dell’organizzazione del lavoro e del processo produttivo.

Nel 2024 abbiamo visto morire 1.090 tra uomini e donne, 805 persone sono morte in occasione di lavoro, 285 nel tragitto casa-lavoro (prevalentemente donne). Le persone straniere morte di lavoro sono state 176 (circa il 22%), 279 le persone con una età compresa fra i 55 e i 64 anni (circa il 35%).

Di fronte a questi numeri è d’obbligo interrogarsi sulla condizione di lavoro e la possibilità di rivendicare diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, come è d’obbligo interrogarsi su quell’insieme di regole, prassi e comportamenti che si mettono in atto quotidianamente durante il lavoro (la cosiddetta cultura della sicurezza). Ma il ministro Schillaci, nell’Atto di indirizzo 2025, ha affrontato questo tema in poco più di venti righe, senza affrontare il tema delle condizioni del personale negli enti ispettivi riconosciuti dalla normativa (Ats/Asl e Ispettorato).

Di fronte ai dati sulla condizione in cui versano i servizi di prevenzione Asl o Ats (vedi tabella), abbiamo la necessità di interrogarci, come paese, sul modello di tutela e di prevenzione nei luoghi di lavoro.

Quello che dobbiamo provare a fare come organizzazione sindacale, insieme a tutto ciò che già facciamo, è rafforzare il confronto sulla vigilanza aziendale sancita nel D.lgs. 81/2008 e condensata nel Dvr. In quanto il D.lgs. 81 non sancisce la sola vigilanza pubblica, ma struttura con obblighi ben precisi la vigilanza aziendale: linea funzionale: Datore di lavoro, Rspp Medico competente, Rls/Rlst; linea gerarchica: Datore di lavoro, Dirigenti, Preposti, lavoratori. Provando, nei Comitati regionali e territoriali ex art. 7 D. lgs. 81/08, a indirizzare la vigilanza pubblica verso il sistema di gestione aziendale, verso la vigilanza aziendale, l’informazione e la formazione.

AnnoN. operatori (esclusi amministrativi)
ITALIALOMBARDIA
20085.060
20094.893993
20104.730853
20114.469792
20124.273723
20134.132
20143.410675
20162.871 *643
20173.236608 (545 **)
20183.246622 (490 **)
20192.248589 (492 **)
2020(259 **)
2021(279 **)
2022(379 **)
2023539 (495 **)

Fonte Rapporto annuale Coordinamento Regioni sulle attività dei Servizi PSAL

* I dati 2016 sono relativi a 19 delle 21 Regioni italiane

** Operatori equivalenti, pesati in rapporto a tempo pieno/parziale (FTE)